Una presa di posizione da equilibrismi politici ma dai contenuti chiari. Il sindaco Zuccalà a Pomezia è in qualche modo alquanto scettico circa il decreto sicurezza di Salvini e parla di diritti basilari. Nel corso di una intervista con il Corriere della Sera il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà si è espresso tra le altre cose anche sul tema del decreto sicurezza e lo ha fatto con chiarezza di idee pur ammettendo di non avere ancora una piena consapevolezza dei meccanismi completi del funzionamento del decreto. Quel che è certo, per Zuccalà però, è che non si debba assolutamente mettere a rischio il rispetto sacrosanto dei diritti basilari delle persone. Questo è quanto emergerebbe dalle sue parole.
“Non mi è chiaro come funziona il decreto sicurezza nella parte che riguarda i migranti, ma penso che non sia possibile lasciare troppo a lungo le persone senza i diritti basilari”, avrebbe dichiarato Zuccalà al Corriere della Sera. Il fatto che il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà appartenga al Movimento 5 Stelle, se messo insieme allo scetticismo nei confronti del decreto sicurezza, ha in qualche modo anche piuttosto inevitabile generato secondo i quotidiani un caso politico che possa assomigliare a qualcosa di molto vicino ad una frizione. Ma è proprio così? E quali erano le reali intenzioni del giovane sindaco pometino Zuccalà che pure aveva ricevuto sul tema critiche dallex primo cittadino Fucci? “Io non credo che questa zona franca possa durare a lungo – avrebbe aggiunto il sindaco pometino Zucclà – Come sindaco di un Comune mi vedo assegnato il compito di tutelare le persone in difficoltà, e questo voglio fare”.
Adriano Zuccalà come è noto, è stato sentito dal Corriere della Sera sulla questione decreto sicurezza dopo la protesta dei cosiddetti sindaci “ribelli”, che non vogliono applicare il decreto sicurezza nei loro Comuni. In testa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.