In base al quadro settimanale legato al monitoraggio della curva epidemiologica stilata dalla cabina di regia, domani andrà in scena l’ennesima ‘lotteria dei colori’.
Dunque, anche se si attendono soltanto le conferme, regioni come Lombardia, Lazio e Veneto, trepidano sperando di passare in una fascia meno ‘pesante’ per via delle restrizioni.
Ma è anche vero il contrario. Nel caso della Lombardia (visti i dati) si teme che il passaggio in arancione possa anche non verificarsi. Ovviamente è invece convinto del contrario il ‘solito’ governatore Fontana il quale, intervenendo in radio, stamane ha affermato che “I numeri che stiamo valutando ed elaborando da mandare alla cabina di regia a Roma vanno in questa direzione l’indice di incidenza, l’Rt e la pressione sugli ospedali sono in lento ma graduale miglioramento. Quindi sicuramente da venerdì potremmo essere inseriti nella zona arancione”.
Stesso ottimismo, anche qui ‘molto forzato’ nel Lazio, con l’assessore alla Sanità della Regione Alessio D’Amato, che si è detto convinto che qui la zona arancione sarà nuovamente confermata grazie all’indice “Rt a 0.9”. Dunque sempre secondo D’Amato “non ci sarà nessun cambio di fascia, rimarrà arancione. Abbiamo un Rt a 0.9 in lieve diminuzione come i tassi di incidenza su 100mila abitanti. Permane una situazione di pressione sulla rete ospedaliera venendo da un Rt a 1.3 però ci sono le condizioni per rimanere in arancione”, ha spiegato D’Amato.
Anche il Veneto spera di ‘scampare’ la zona rossa in quanto, ha tenuto a rimarcare il presidente Zaia, “l’indice Rt è 0,96, l’incidenza è 160,3”.
Premesso che, localmente, in base ai dati la situazione può essere ulteriormente ‘inasprita’, come spiega il decreto del 7 aprile, anche in zona rossa, la scuola è aperta fino alla prima media. Nel decreto è stato anche disposto che, su tutoli territorio, sia assicurato lo svolgimento in presenza dei servizi educativi, per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, oltre all’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Per tutti gli altri gradi di istruzione, è invece confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75%, per gli studenti in arancione mentre, per quanti in zona rossa, eccetto che per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (ai quali è garantita l’attività in presenza), tute le attività si debbono svolgere a distanza.
Intanto, dopo la ‘gentile concessione pasqualizia’, per quanti in zona rossa fino al 30 aprile vietate le visite a parenti ed amici. Per quanti invece in arancione, consentito uno spostamento quotidiano verso una sola abitazione privata, all’interno del proprio comune di appartenenza, e non più di due persone.
Resta l’assoluto divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5, con l’eccezione per cause di lavoro, salute o necessità.
Rimangono ancora sospese tutte le attività di servizi di ristorazione, all’interno dei locali. Dunque ancora fermi i bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie, ed i pub. Tuttavia, fino alle 22, è consentita la ristorazione con asporto, con il divieto assoluto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Ok la consegna a domicilio. Infine, come ‘sempre’, per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) l’asporto è consentito fino alle ore 18.
Chiusi in zona rossa, in quella arancione sono invece aperti – con i consueti orari – gli esercizi, compresi i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti ecc.). Quindi, nei giorni festivi e prefestivi, nei centri commerciali restano aperti farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Purtroppo fino al 30 aprile per palestre e piscine non se ne parla ancora. Nella zona arancione è invece consentito svolgere attività sportiva – o motoria – all’aperto (anche in specifiche aree attrezzate, e parchi pubblici), ma sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale – almeno 2 metri – per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. Allo stesso modo, è consentito recarsi presso circoli e centri sportivi – sia pubblici che privati – del proprio comune o, qualora inesistenti, in quelli dei comuni limitrofi, purché ci si limiti a svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base. Vietato l’uso di spogliatoi interni nei centri e circoli sportivi. Per quanti in zona rossa restano invece sospese le attività sportive basiche, così come l’attività motoria in generale, presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Ancora stop per tutti gli sport di contatto.
Max