Ristoranti, bar, palestre. Dopo il 20 aprile le regole, per chi è chiuso o costretto a stretti vincoli in zona rossa e zona arancione, potrebbero cambiare parzialmente. “Riaprire è auspicabile ma le decisioni si prendono in base ai dati”, ha detto prima di Pasqua il premier Mario Draghi. Il decreto in vigore da domani, oltre a riaprire ovunque la scuola fino alla prima media e a stabilire che fino al 30 aprile esisteranno solo zona rossa e zona arancione, prevede che ogni valutazione -e quindi un eventuale allentamento di divieti e restrizioni- sia legato all’andamento dei contagi e della campagna di vaccinazione. Le cose possono cambiare “in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili” e su queste basi potrebbero arrivare dal Consiglio dei ministri “determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento”.
Giovedì, nell’incontro con il premier Draghi, le regioni chiederanno proprio di valutare, in caso di miglioramento dei dati epidemiologici, la riapertura di attività commerciali ora chiuse. “Ne abbiamo già parlato: chiediamo di valutare la possibilità di consentire la riapertura a quelle attività ora chiuse nelle zone rosse e arancioni. E’ quello che si diceva già da tempo. C’è un orientamento per cercare di aprire le attività commerciali che stanno risentendo di questo grosso problema: è una crisi sanitaria che però, chiaramente, comporta gravi problemi economici”, ha detto all’Adnkronos Vito Bardi, governatore della Basilicata.
“Tutto questo – prosegue – è vincolato al trend dei contagi: noi ci auguriamo che sia in diminuzione, come sembrerebbe. Questo è quanto discuteremo giovedì in occasione dell’incontro con Draghi”, che avrà come tema centrale i fondi del Recovery.
La cabina di regia, si apprende da fonti di governo non è stata al momento convocata né sono state definite date. Per quanto attiene il quadro epidemiologico esso è costantemente monitorato. Ed è sulla base dei dati elaborati settimanalmente dall’Iss, Dg Prevenzione e Regioni che verrà valutata la situazione sulla diffusione del contagio e sulle misure e i tempi necessari.
Quali sono le regole attualmente in zona rossa e arancione per le attività che potrebbero ottenere nuove condizioni?
Sono sospese le attività di servizi di ristorazione all’interno dei locali (tra cui pub, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Fino alle 22 è consentita la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Nessuna restrizione per la ristorazione con consegna a domicilio. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) l’asporto è consentito fino alle ore 18.
Restano chiusi fino al 30 aprile palestre e piscine. In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. E’ consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base. E’ interdetto l’uso di spogliatoi interni nei circoli. In zona rossa sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Vietato lo svolgimento degli sport di contatto.