Zona gialla in tutta Italia o quasi, da Lazio a Lombardia, da Veneto a Campania, con regole per spostamenti liberi, ristoranti aperti a pranzo e cena e coprifuoco per tutti (ancora) alle 22. Solo la Valle d’Aosta sembra destinata a rimanere in zona arancione, con misure e divieti più rigidi, in base ai dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute, alle decisioni della cabina di regia e all’eventuale ordinanza del ministro Roberto Speranza. Sicilia e Sardegna dovrebbero lasciare la fascia arancione e raggiungere la zona gialla con l’ultimo monitoraggio ‘vecchio stile’.
La prossima settimana, infatti, potrebbero arrivare i nuovi parametri per definire lo status dei territori, come chiesto dai governatori. Le regioni spingono per superare l’attuale parametro dell’Rt che pesa sul sistema delle zone rosse, arancioni e gialle. I presidenti, a quanto pare, hanno chiesto di tenere in considerazione l’indice Rt ospedaliero e di introdurre il sistema a zone di rischio legato all’incidenza: 50 casi per 100mila sarebbero indicatore di rischio basso, 150 casi per 100mila abitanti sarebbero rischio medio. Al di sopra della soglia, si passa al rischio alto. Nella soglia sotto il rischio basso, quindi in teoria nell’orbita della zona bianca, potrebbero collocarsi in prospettiva Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia.
L’Italia è reduce dal monitoraggio della scorsa settimana che ha certificato un indice Rt a 0.89, in salita rispetto allo 0.85 della rilevazione precedente. In lieve calo l’incidenza, che si è attestata a 127 casi ogni 100mila abitanti, rispetto al valore di 146 registrato nel monitoraggio di 7 giorni prima. Il report di venerdì scorso ha evidenziato “un miglioramento generale del rischio”, “con nessuna Regione a rischio alto” mentre “sei Regioni e Province autonome hanno” registrato “una classificazione di rischio moderato e 15 Regioni e Province autonome che hanno una classificazione di rischio basso”.
A prescindere dal colore della zona e dalle regole, per tutti vale ancora il coprifuoco alle 22. Il tema è d’attualità da giorni e sarà discusso ulteriormente nei prossimi giorni. “Mi auguro che già la prossima settimana ci possa essere un allungamento almeno di un’ora o anche di 2 ore. E credo che il mese di giugno possa essere un mese dove poter valutare l’ipotesi di abolire il coprifuoco”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ospite del programma ‘Vediamoci chiaro’ su Tv2000.
“Dobbiamo essere convinti di quello che stiamo facendo – ha aggiunto Costa – altrimenti perdiamo credibilità. Se ogni mese somministriamo 15 milioni di dosi di vaccino, significa che da qui a luglio somministreremo 45 milioni che, sommati ai 25 milioni già somministrati”, ci portano “a oltre 60 milioni di vaccini. Quindi credo che a fine luglio saremo in una percentuale di immunizzazione importante che ci permetterà anche di prendere in considerazione l’ipotesi di togliere le mascherine all’aperto”.