Altre 5 regioni e una provincia autonoma oggi in zona bianca, con regole più leggere e meno restrizioni, ma “possiamo continuare a mantenere le misure di contenimento, ossia utilizzare mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani”. Per Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, i comportamenti anti covid non devono cambiare, per i vaccinati. “Le precauzioni – dice in un’intervista al Messaggero – sono indispensabili per evitare che il virus continui a circolare e possa diffondersi una nuova variante”.
“La situazione è abbastanza sotto controllo – afferma Andreoni – e le cose vanno discretamente bene Però non vuol dire che tutto sia finito. Il virus continua a circolare, quindi dobbiamo fare attenzione e avere pazienza fino a quando avremo una condizione sotto controllo, quando sarà vaccinata una quantità sufficiente di persone da avere l’immunità di gregge. A quel punto, essere più tranquilli. Probabilmente dovremo aspettare l’autunno, visto che probabilmente ora avremo un piccolo rallentamento delle vaccinazioni per le decisioni prese dal governo dopo la questione di AstraZeneca. Quindi, è ipotizzabile che raggiungere l’immunità di gregge, auspicabilmente con la riapertura delle scuole. In questa fase – sottolinea – le mascherine vanno tenute, a meno che non ci si trovi in un ambiente esterno e non siamo sufficientemente distanziati. In caso contrario, dobbiamo fare sempre attenzione e continuare a tenere tutte le misure”.
“La vaccinazione – spiega l’infettivologo – l’abbiamo fatta su un numero troppo piccolo della popolazione per poter pensare che sia sufficiente per ridurre la circolazione del virus. Ricordiamo che 40milioni di dosi somministrate non corrispondono a 40 milioni di vaccinati. Dobbiamo ancora tenere le misure di contenimento secondo le condizioni attuali. Quindi, non è che non si possa andare al ristorante ma bisogna stare distanziati. All’aperto, si può stare senza mascherine, ma solo se c’è il distanziamento. Se ora circolasse in Italia la variane Delta – conclude – noi avremmo solo 15milioni di persone che hanno già fatto le due dosi, e sarebbero meno a rischio. Ma i restanti 25milioni, che ne hanno fatto soltanto una, sarebbero protetti solo al 30 per cento. Non dimentichiamo che la capacità di diffusione di una variante è molto rapida. In Inghilterra, quella indiana ha soppiantato l’inglese. Per scongiurare questo pericolo dobbiamo continuare a vaccinare il più possibile, facendo anche la seconda somministrazione. E intanto continuiamo a tenere tutte le misure di contenimento”.