Da oggi forse la strada per le attese riaperture ha forse imboccato una lieve discesa.
Lo si deduce dal fatto che, a seguito del monitoraggio settimanale relativo alla curva epidemiologica nel Paese, informato dalla cabina di regia, il ministro alla Salute, Speranza, ha firmato un’ordinanza che suona un po’ come una sorta di ‘liberazione’.
Come vedremo infatti ben sei regioni tornano in arancione anche se, così come è stato prima di Pasqua con il Lazio, stavolta ‘la manica larga’ ha graziato anche la Lombardia, che in realtà non sembra vantare così ‘pochi’ contagi’.
Ad ogni modo, il ministro Speranza ha stabilito che dal 12 aprile Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana, diverranno arancione mentre, purtroppo, alla Sardegna toccherà invece il ‘supplizio’ delle restrizioni, con la ‘retrocessione’ in zona rossa.
Dunque, da lunedì prossimo, la meravigliosa Isola andrà a far compagnia a Campania, Valle d’Aosta, e Puglia.
Le altre ‘neo-promosse’ raggiungeranno invece in arancione, Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto, e le province autonome di Bolzano e Trento.
Dicevamo la Sardegna in zona rossa. Una bocciatura che lascia l’amaro in bocca, soprattutto in considerazione del fatto che, fino a poche settimane fa, era addirittura l’unica regione italiana ad aver potuto fregiarsi della zona bianca. Come però confermato anche dall’assessore sardo alla Sanità, Mario Nieddu, purtroppo l’indice Rt “è cresciuto, anche se gli altri parametri sono buoni”.
Sebbene felice (“Ho appena finito di parlare col Ministro Speranza, che mi ha informato: a partire da lunedì la Calabria torna in Zona Arancione”), attraverso Facebook il governatore Nino Spirlì, spiega che “non dobbiamo abbassare la guardia. E non dobbiamo sentirci completamente al sicuro: lo saremo solo se continueremo a tutelarci l’un l’altro solidalmente. La nostra Regione ha delle difficoltà ultratrentennali, note e mai risolte, nel campo della sanità. Chi oggi dà lezione, ieri ha taciuto. Un silenzio assordante, mentre i ladri rubavano e mentre i conti non tornavano“.
Visto che non è stata emanata nessuna nuova ordinanza relativa alle province di di Imperia e di Savona – dunque ‘promosse’ – finalmente da lunedì tutta la Liguria sarà in zona arancione. Come ha commentato il presidente Toti: ”Tutta la Liguria torna in zona arancione, è una boccata di ossigeno, anche se purtroppo ancora relativa. Voglio ribadire quanto sia necessario tenere alta l’attenzione: intorno a noi la situazione è ancora complessa”. Tuttavia, sarà invece firmata una specifica ordinanza, per la scuola, che prevede nella regione il ritorno in classe del 50% degli studenti delle scuole superiori (secondarie di secondo grado), statali e paritarie, così come per quelle della formazione professionale (IeFP), gli istituti tecnici superiori (Its), ed i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) in tutta la regione.
Max