Il 15 settembre 2020, in concomitanza con l’inizio della campagna di vaccinazione della Regione Lazio, Nicola Zingaretti renderà obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica per tutti i cittadini over 65 anni e tutto il personale sanitario. La notizia è di questi giorni, dopo che il governatore della Regione Lazio ha firmato l’ordinanza n. Z00030 del 17 aprile 2020.
A commentare la vicenda il dottor Mariano Amici, medico di Ardea (Roma) che ancora una volta evidenzia le sue perplessità sull’utilità del vaccino anti-coronavirus: “Continuano le marchette alle multinazionali sulla nostra pelle! La motivazione? Ti vaccino per l’influenza così forse riesco a scoprire se hai il coronavirus! Ho una lunga esperienza universitaria, ospedaliera ed oggi continuo la mia missione come medico di base ed in questo mio ruolo non posso più tacere. È TROPPO! Posso e devo affermare, sicuro di non poter essere smentito, dal punto di vista scientifico, che a parte certi tipi di vaccini, già obbligatori, che lasciano una immunità di lunga durata quelli contro forme virali tipo il raffreddore, l’influenza o il coronavirus possono essere utili solo se vengono effettuati prima del contagio”.
Leggi anche: Coronavirus, il virologo Giulio Tarro: “Il vaccino non serve, non è l’Ebola”
Affermazioni forti quelle del dottor Amici che in una nota stampa evidenzia: “È ormai universalmente noto che questi tipi di malattie sono causate da virus estremamente mutabili e che le mutazioni avvengono nel giro di pochissimo tempo. L’influenza di quest’anno non è la stessa di quella dell’anno che verrà! Non ha alcun senso, quindi, vaccinare le persone con il vaccino contro il virus dell’anno precedente e di contro è impossibile realizzare un vaccino contro il virus che arriverà l’anno prossimo (per quanto riguarda il coronavirus non abbiamo ancora neanche il vaccino di quest’anno e se non sarà disponibile subito poi non servirà più perché il virus sarà diverso!)”.
Il dottor Mariano Amici commenta l’ordinanza firmata da Zingaretti che rende obbligatorio il vaccino antinfluenzale nel Lazio: “Malgrado tali considerazioni siano note ad ogni medico di buon senso, leggo nell’ordinanza che “i sintomi dell’influenza, almeno in una fase iniziale, sono molto simili a quelli di altre infezioni respiratorie, compreso il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e che tale aspetto rischia di rendere difficile la diagnosi differenziale basandosi solo sui sintomi, con il rischio di ritardare le cure ove necessario o di sottovalutare l’epidemia…” e pertanto, UDITE UDITE, il Presidente della nostra Regione ha deciso che la soluzione non è quella di aumentare i fondi alla ricerca o aumentare i fondi per i tamponi ed i test, bensì “una campagna massiva di vaccinazione contro l’influenza nelle prossime stagioni autunnale ed invernale”. Vacciniamo tutti contro l’influenza normale così scopriamo meglio il coronavirus! Mai sentita una stupidaggine più grande e questo lo dico sia come medico che come ex amministratore della cosa comune!”.
Leggi anche: Vaccino Coronavirus: “A settembre il via dei primi vaccini per le categorie a rischio”
E continua: “Non solo! Il nostro Presidente prevede che la mancata vaccinazione comporta, per medici e personale sanitario, l’inidoneità temporanea a far data dal 1° febbraio 2021, allo svolgimento delle mansioni lavorative. I medici non potranno più assistere i malati di coronavirus perché non si sono vaccinati contro la normale influenza e dunque potrebbero avere il coronavirus! Quest’abnorme ordinanza appare non solo incostituzionale e lesiva del mio, del nostro, diritto a non sottoporci ad inutili vaccinazioni ma anche del diritto di tutto il personale sanitario a continuare ad operare per il bene della comunità. Aggiungo, inoltre, e lo affermo in forza della mia esperienza sul campo, che i soggetti che vengono vaccinati con un vaccino superato e quindi inutile si ammalano molto più facilmente di quelli non vaccinati”.
L’invito del medico di base Mariano Amici è quello di ottimizzare la spesa sanitaria ed aumentare i fondi per la ricerca: “Ma spendessero i soldi per mantenere in salute la popolazione attraverso il potenziamento della prevenzione e della cura finanziando le Università per la “sana” ricerca anziché lasciarle finanziare dalle case farmaceutiche che cosi diventano “i veri” i datori di lavoro dei ricercatori universitari dipendenti dello Stato!”
“È ovvio che poi per molti scienziati le vaccinazioni inutili diventano utili, non parlano più di quei meccanismi perversi che si innescano con l’uso di vaccini inutili, di farmaci antinfiammatori, di cortisonici e di altri farmaci che se usati a sproposito producono indebolendo le difese immunitarie l’attecchimento non solo delle malattie contagiose e diffusive ma anche di altre malattie “iatrogene” che per curarle il Servizio Sanitario Nazionale deve comprare altri farmaci. Si innesca cosi quel meccanismo diabolico per il quale lo Stato si impoverisce sempre di più e riduce i finanziamenti alla ricerca ma di contro ha cosi la scusa per farla finanziare dalle case farmaceutiche che diventano “di fatto” coloro che stabiliscono se un farmaco fa bene alla salute o meno. È come chiedere all’oste se il vino è buono!”
Leggi anche: Massimo Mazzucco, il complottista che allarma: “Il vaccino da coronavirus ci renderà zombie”
“Credo che sia giunta l’ora che la magistratura indaghi sullo sperpero di soldi pubblici e sull’utilità di questa miriade di farmaci e vaccini che vengono addirittura imposti alla popolazione! Con questo modo di governare le strutture pubbliche, così come quelle universitarie e scientifiche, sono di fatto asservite alle case farmaceutiche. Lo Stato dovrebbe utilizzare i propri fondi per la ricerca e non delegare tale attività alle case farmaceutiche che in questo modo si comprano la benevolenza della comunità scientifica”.
“È principio noto che molti farmaci antinfiammatori e cortisonici indeboliscono le difese immunitarie eppure li vediamo addirittura pubblicizzati in televisione! Perché lo Stato non vigila? È logico pensare che sia tutto un disegno criminoso tra le multinazionali del farmaco e chi spende i soldi pubblici che cosi possono giustificarsi con pareri e pubblicazioni di dipendenti dello Stato (scienziati delle università) la cui sopravvivenza dipende dalle case farmaceutiche. Va spezzata questa connivenza ed è necessario che la magistratura indaghi su eventuali connessioni tra tutti questi soggetti. NON SI PUÒ PIÙ GIOCARE SULLA SALUTE DEI CITTADINI! Mi riservo di presentare ricorso al TAR contro tale ordinanza e mi riservo di presentare esposto alla Procura della Repubblica per verificare l’esistenza di eventuali gravi reati”.