“Io credo che Alfasigma sia un esempio vero di quello che dovrebbe essere l’Italia, ovvero la capacità di unire storia, tradizione, passione, dedizione e capacità di competere a livelli di eccellenza. Non sempre l’Italia ci è riuscita, non sempre tutti ci sono riusciti”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, intervenendo questa mattina all’inaugurazione di ‘Labio 4.0 Marino Golinelli’ nello stabilimento di Alfasigma di Pomezia.
“Il grande fatto positivo al quale dobbiamo guardare – ha aggiunto – è che la pandemia ha cambiato tutto per tanti aspetti: ha rimesso al centro il valore della vita e il valore dell’interdipendenza tra gli attori pubblici e privati dello Stato. Troppe canne d’organo hanno rallentato l’efficacia e la competitività del nostro Paese. Abbiamo capito che, per stare al mondo, l’idea di un Paese che ha tante eccellenze in un sistema fragile non è più un modello adeguato per resistere alla competizione. L’Italia ha un futuro solo se si vede in una grande dimensione europea, senza se e senza ma”. Zingaretti ha poi ricordato che fino a 2 anni fa “il tema era tagliare la spesa sanitaria. Io ero presidente e commissario alla Salute del Lazio, e con l’allora ministro Lorenzin abbiamo combattuto più volte per dire che l’investimento in sanità non è spesa pubblica, ma è investimento sulla vita e sull’economia perché produce benessere, Pil e lavoro”.
E su Labio 4.0 ha commentato: “Questo grande laboratorio si trova in un’area italiana che eccelle nella produzione dell’export farmaceutico. E proprio grazie al settore farmaceutico il Lazio nel 2020 ha esportato 11,5 miliardi di euro, probabilmente il più alto valore di export di tutte le regioni d’Italia. Ma questo laboratorio apre in una regione molto più solida, forte e competitiva. Dal 2012 al 2020 siamo stati la prima regione per crescita degli occupati e per crescita delle imprese perché abbiamo avuto una grande stagione di risanamento: oggi non 1 centesimo del budget sanitario va alle banche per i debiti perché abbiamo il bilancio in attivo. Ma soprattutto grazie al fatto che abbiamo speso bene la programmazione europea. Questo ci ha permesso di investire in ricerca nel Lazio circa 320 milioni di euro e potremmo investire solo in ricerca e innovazione 1,8 miliardi”, ha concluso il governatore.