Zingaretti, come sarà il nuovo Pd

Zingaretti, come sarà il nuovo Pd
ormai alle porte? Il neo eletto segretario Dem vara una politica su
valorizzazione di giovani e territori. Un Pd che torna tra le gente,
aperto, e voglioso di creare un campo largo del centrosinistra alle
realtà compatibili e sociali. Nicola Zingaretti dal palco
dell’Ergife a Roma mette la basi del suo Pd e sostiene a gran voce:
Cambiare tutto, cambiare tutti noi per tornare a vincere e
battere la destra di Matteo Salvini, nella scommessa di un nuovo
bipolarismo con il ridimensionamento dei 5 Stelle”.


Zingaretti, come sarà il nuovo Pd tra
idee e speranze: impedire la salvinizzazione del paese



Per Zingaretti oggi “serve un
nuovo Pd che non è una bad company ma deve cambiare tutto a
cominciare dallo statuto per impedire la salvinizzazione del Paese“.
Il percorso del nuovo Pd di Zingaretti parte subito perchè ci sono
sfide imminenti: le amministrative e le europee del 26 maggio. Ma
Zingaretti vede vicine anche le elezioni politiche. “Il governo
non regge” e in tal senso per il suo Pd si auspica alcune cose:
“Anche in Parlamento noi dobbiamo fare un passo in avanti e
propongo una fase di rafforzamento, di collaborazione” creano
“un coordinamento di tutti i gruppi parlamenti di opposizione
come primo passo di “un possibile nuovo campo centrosinistra
nella battaglia sui temi dell’oggi”.


Quando alle alleanza “resta il
progetto di una lista ampia e unitaria per le Europee, voglio andare
avanti e andremo avanti, il movimento d’opinione sul manifesto di
Calenda diventi un compagno di viaggio per le elezioni di maggio”
dice Zingaretti e rilancia la proposta di Romano Prodi: “Il 21
marzo promoviamo come primo atto una giornata di mobilitazione per la
nuova Europa, solo quella federale potrà difendere la sovranità
italiana”. Quattro sono i punti chiave del Pd di Zingaretti:
“Infrastrutture materiali, serve grande piano per un’Italia più
sicura ma anche più rispettosa dell’ambiente. Perché solo con una
svolta green si può tornare a produrre ricchezza. La riconversione
ecologica dell’economia è il futuro. L’Italia deve contribuire
all’obiettivo di emissioni zero in Europa”. E poi le
infrastrutture immateriali, la Rete: “Serve un grande piano per
rilanciare innovazione e sapere e superare il digital divide”.
Al centro, sempre la conoscenza: “Investire sulla scuola e
sull’istruzione pubblica come architrave di un’ampia operazione di
crescita culturale“.


Quarto, welfare e sanità: “Non
crediamo nella monetizzazione del welfare, non daremo tregua a questo
governo. Ci batteremo per la sanità pubblica promuovendo quota 10,
ossia un incremento di 10 miliardi per aumentare i livelli di
assistenza e assumere 100mila nuovi operatori nella sanità pubblica
italiana. La vera priorità di questa epoca è il lavoro, in tutto il
Paese ma soprattutto nel Mezzogiorno“.