Per salvare il Pd, Zingaretti ha una ricetta che affonda le radici sulla propria esperienza elettorale e governativa. Idee di riforma che si allargano verso un concetto di intesa profonda ed esterna alle vecchie e forse superate logiche del partito
Il governatore è in favore di un modello Lazio: “Vanno ridefiniti un pensiero strategico, la nostra collocazione politica, le forme del partito e il suo rapporto con gli umori più profondi della società italiana”.
Quello che Zingaretti sostiene, e che diversi analisti sembrano confermare dati alla mano, è che il fronte allargato ha funzionato nel Lazio e può essere esportato. In Regione, mentre il Pd perdeva praticamente senza rallentamenti in tal senso, Zingaretti ha vinto grazie alle intese larghe, andando a presentarsi come un leader dampio raggio, aparto alle associazioni ed alle liste civiche, intenzionato ad ascoltare le voci minori delle entità dei quartieri. Esportandolo a livello nazionale, significherebbe superare correnti e fazioni, aprirsi alla società vicile e coinvolgere il popolo, la base, attraverso operazioni di politica diretta e concreta che riporti i cittadini a tornare a credere alle logiche di sinistra extra partito ed extra istituzione, ma popolari nella loro accezione più classica.