“Putin è lontano da quella Russia che aveva i contatti con il mondo civile. E’ isolata e isola la propria gente, ha cancellato tutto quello che aveva accumulato nei secoli”. Così, ospite dello speciale di ‘Porta a Porta’ (ora in diretta su Raiuno), il presidente Zelensky, invitato dai media presenti in studio, a commentare la situazione in Ucraina ed i suoi rapporti con il presidente russo, Vladimir Putin.
“Il regime di Vladimir Putin è brutale e crudele e non è diverso dal regime nazista“, ribatte il numero di Kiev, spiegando che lo Zar “è un piccolo leader che uccide non solo gli ucraini, ma anche la sua gente” infatti, ha aggiunto, “ormai è isolato dal mondo civile, la sua gente non è più motivata e noi siamo più vicini alla pace perché ogni giorno respingiamo dal nostro territorio i russi”. Zelensky ha inoltre tenuto a rimarcare che oggi la Russia è cambiata: “i giovani usano Internet e sono coscienti di come funzionano realmente le cose“.
Quindi, per far capire meglio il suo pensiero, e la situazione, quando viene informato che i cittadini di molti paesi sono stanchi di seguire il conflitto, Zelensky spiega: “Immaginiamo che Putin arrivi nei Paesi della Nato. Allora dovrete mandare i vostri cittadini, i vostri padri ed i vostri figli a fare questa guerra perché siete membri dell’Alleanza. Sono pragmatico, ma la vostra società deve capire che è meglio aiutare l’Ucraina che mandare poi i propri cittadini a combattere“. “Non dubito che se l’Ucraina cade, il passo successivo sarà la Moldova – avverte infatti il numero uno di Kiev – e poi ci saranno i Paesi del Baltico, che sono Paesi della Nato“.
Tuttavia Zelensky si mostra ottimista e, dopo aver confessato che non crede in un’escalation nucleare (anche se, tiene a precisare, “con Putin non si può mai sapere”), annunciando la controffensiva che il suo Paese si appresta ad intraprendere, rivela che “Noi crediamo nella vittoria, passi importanti arriveranno a breve. Ci stiamo preparando con grande impegno, siamo molto motivati. Ma non posso rispondere con sincerità sui tempi della controffensiva. Voi vedrete i risultati“.
Altro tema, i rapporti con Pechino, “La Cina ci ha assicurato che non interverrà nel conflitto e che non fornirà la Russia con le sue armi”, spiega Zelensky, che ha avuto modi di parlarne più volte con lo stesso presidente cinese Xi.
Riguardo all’esito del conflitto, spiega, “La vittoria non è solo nella guerra contro la Russia, non sono solo i territori, ma è anche la giustizia. E’ portare davanti al tribunale quelli che hanno ucciso, noi vogliamo la pace, ma la vogliamo giusta“. Infine, se è disposto ad indire i referendum nei paesi occupati da Mosca, Zelensky è scettico: “Cosa ha portato loro la Russia? Fame, sviluppo zero. I referendum non mi spaventano, semmai deve decidere il popolo ucraino se volerlo fare”.
Max