Una conferenza stampa drammatica, nel corso della quale, pur cercando di infondere coraggio al suo paese, martoriato dalle bombe, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha anche tradito l’amarezza per la piega che ta prendendo questo orribile conflitto.
“Questa guerra va fermata”, ha esordito il presidente, che ha subito aggiunto: “Non è che voglio parlare con Putin. Io devo parlare con Putin“.
Dopo aver ammesso le sue ‘umane’ paure (“Temo per la vita dei miei familiari”), Zelensky ha subito tenuto a ringraziare “i Paesi che ci hanno fornito armi, ma forse il mondo ha agito troppo tardi. L’obiettivo della Russia è di vederci in ginocchio, ma in realtà ha paura della nostra unità“, ha aggiunto, osservando che che “Le sanzioni sono serie, rappresentano un buon inizio“.
Poi, rivolgendosi direttamente alla Nato, il presidente ucraino è tornato a chiedere l’imposizione di una “no fly zone sull’Ucraina per contrastare gli attacchi russi”. Anche perché, ha tenuto a sottolineare, “Se l’Ucraina dovesse cadere, nel mirino della Russia finirebbero Lettonia, Lituania ed Estonia. Ricordate questo momento”. Dunque, ha ammonito: “il mondo deve mostrare la sua forza”.
Infine, Zelensky ha poi voluto rivelare i particolari raccapriccianti di questo conflitto, che purtroppo, per ovvi motivi, i media non possono testimoniare: ”I russi hanno bombardato anche le chiese. L’esercito russo ha portato con sé un forno crematorio per bruciare i corpi dei soldati e non doverli mostrare alle loro madri“. Ed ancora, ”I soldati russi stanno morendo e nessuno conta i corpi“, ha concluso, spiegando che Mosca nascondere il numero dei militari morti, affinché il popolo russo ignori il vero costo di questa assurda guerra…
Max