Nell’ambito dei suoi collegamenti quotidiani con ‘il resto dell’Europa’, oggi intervenendo in video collegamento con la la Jef (UK Joint Expeditionary Force), il corpo di spedizione militare guidato dal Regno Unito, presente il premier britannico Boris Johnson, e gli altri leader dei quali si compone, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha lanciato un chiaro segnale affermando che “È chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato. Lo capiamo questo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo sentito dire che non possiamo entrarci. E questo è vero, e dobbiamo ammetterlo. Sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo e a fare affidamento su se stessa e sui nostri partner che ci aiutano”.
Come ha tenuto infatti a rimarcare Zelensky, ”Alcuni paesi della Nato sono intimoriti e dicono che non possono rispondere perché questo porterà la terza guerra mondiale. Ma cosa diranno quando il presidente russo, Vladimir Putin avanzerà in Europa attaccando altri paesi? Credo diranno la stessa cosa che dicono all’Ucraina. L’articolo 5 della Nato non è mai stato così debole come oggi ma questo è solo un nostro punto di vista”.
Concetto che poi il presidente ucraino ha ribadito anche su Telegram: “Alcuni paesi della Nato hanno paura di difendere ciò per cui si erano uniti: libertà e democrazia, umanità e giustizia. Noi dobbiamo cercare delle garanzie valide, garanzie per noi, per il nostro cielo, e non ci rinunciamo. Ci servono aerei e io continuerò a parlarne. Ci servono delle garanzie di sicurezza a lungo termine ma garanzie concrete, giuridicamente fissate per evitare che succeda come con il Patto di Budapest”.
Dunque, ha proseguito, ”Stiamo combattendo per le nostre vite. Combattiamo per la nostra vita con missili, bombe aeree, artiglieria, carri armati e mortai. E tutto il resto che le truppe russe stanno usando per distruggerci. Tutto il resto, oltre alla Russia, si sta autodistruggendo adesso. Perché ogni colpo all’Ucraina, ogni colpo all’Ucraina sono passi verso l’autodistruzione della Russia. Questa notte – ha quindi aggiunto Zelemsky – su quasi tutto il territorio ucraino si sentivano le sirene. A Dnipro hanno distrutto l’aeroporto, a Kharkiv sono arrivate bombe su quartieri residenziali, a Rivne i soccorritori continuano a sgomberare le macerie dell’attacco alla torre della radio e della tv e ad ora si sa di 19 morti. Nell’antica Cernihiv e a Oster i bombardamenti russi hanno cancellato qualsiasi collegamento con i tempi dell’Antica Rus. Gli occupanti non hanno radici, non hanno memoria né anima”.
Come tiene a ribadire ancora il presidente ucraino, ”Lo scopo militare e politico degli occupanti continua ad essere Kiev, sono convinti che una volta controllando Kiev riusciranno a controllare tutto il paese. Questa è un assurdità assoluta da tutti i punti di vista. Per rinforzare ulteriormente la difesa di Kiev e della regione, ho nominato governatore dell’amministrazione regionale militare di Kiev Oleksandr Pavliuk, eroe dell’Ucraina e in passato coordinatore dell’operazioni sulla linea di contatto con le repubbliche separatiste. Oleksii Kuleba continuerà ad aiutare la dirigenze politico militare del paese”.
Per Zelensky inoltre, “i corridoi umanitari sono aperti solo in parte. Funzionano da Trostyanets, Sumy e Lebedyn. Intanto gli occupanti hanno infranto i corridoi umanitari nella regione di Kiev aprendo il fuoco. Rimane bloccata la colonna con gli aiuti umanitari per Mariupol. Tuttavia man mano le persone riescono ad uscire dalla città occupata con le auto private”.
Poi nell’ambito del suo video-messaggio il presidente ucraino si rivolge direttamente ai ruso; diretto ai russi: “Vi parlo di Kiev, la nostra capitale, la città che voi avete sempre chiamato ‘madre delle città russe’, che ha reso i nostri popoli storici, e che voi oggi avete bombardato. Avete bombardato delle persone, quartieri residenziali. Noi di ‘figli’ così non abbiamo bisogno, grazie”.
Quindi il tono cambia, con un appello ai ‘suoi’: “Cari ucraini noi dobbiamo continuare a lottare, fare pressione sulla Russia affinché sia il più doloroso possibile e affinché tutti nel mondo prendano parte e non parlo solo degli Stati ma anche le aziende e corporation che non hanno ancora lasciato il mercato russo, avrebbero dovuto farlo all’inizio”, specifica Zelensky, citando le grosse Corporation ancora ij attività come Nestlé, le banche Raiffeisen Bank e Société Générale, Samsung, Bayer, Sanofi, si tratta – ha aggiunto – di miliardi di dollari che nutrono la macchina da guerra russa”.
Infine, ha concluso Zelensky, ”Cari ucraini in tutto il mondo io mi rivolgo a voi lì dove è possibile influenzare queste aziende. Tutti gli affari e il commercio con la Russia devono essere fermati affinché non alimentino le uccisioni dei nostri figli. Parlate con i politici, con giornalisti, boicottate loro prodotti, loro devono percepire la nostra forza“.
Max