(Adnkronos) –
Le forze armate dell’Ucraina attaccheranno a breve la centrale nucleare di Zaporizhzhia “con armi ad alta precisione e droni kamikaze”. Lo ha dichiarato Renat Karchaa, consigliere del direttore generale di Rosenergoatom, sul canale televisivo Rossiya 24. “Oggi abbiamo ricevuto informazioni che sono autorizzato a diffondere – ha affermato – Il 5 luglio, precisamente di notte, le forze armate ucraine tenteranno di attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia utilizzando armi a lungo raggio ad alta precisione e velivoli kamikaze senza pilota”.
“Allo stesso tempo l’Ucraina prevede di sganciare dagli aerei munizioni con scorie radioattive rimosse il 3 luglio dalla centrale nucleare dell’Ucraina meridionale”, ha aggiunto Karchaa, secondo cui “il piano di riserva per il lancio di sostanze radioattive prevede l’utilizzo di un proiettile ad alta precisione Tochka-U”.
Kiev smentisce categoricamente e, a stretto giro, fa scattare l’allarme per una “possibile provocazione russa”, come rende noto il comando generale delle forze armate di Kiev. Secondo l’Ucraina, i militari russi avrebbero collocato oggetti “simili a dispositivi esplosivi” sui tetti della terza e della quarta unità della centrale.
“La loro detonazione non dovrebbe danneggiare le unità ma potrebbe creare un quadro” in cui risulterebbe “un bombardamente da parte dell’Ucraina. I media russi e i canali Telegram stanno facendo disinformazione sull’argomento. Le forze armate ucraine non violano le norme del diritto internazionale, monitorano e controllano la situazione e sono pronte ad agire in ogni condizioni. Non sarà tollerata nessuna provocazione da parte del nemico”.
Non emergono criticità per la centrale nucleare di Zaporizhzhia dalle immagini satellitari inedite raccolte dall’intelligence occidentale e che il Tg1 (Video) ha mostrato in esclusiva. Nel giorno in cui la linea elettrica ucraina collegata alla centrale ha subito una interruzione, le immagini rassicurano sulle condizioni dell’impianto, rivelando che tutte le strutture sono nella norma, a partire dal bacino di raffreddamento. E questo nonostante il prosciugamento del fiume Dnipro dopo la distruzione della diga di Kakhovka. Secondo l’intelligence, nessuna criticità si registra anche per il deposito di scorie radioattive e la stessa situazione si riscontra nelle aree amministrative e logistiche.