Riguardo alla missione ispettiva che, sotto l’egida dell’Onu, ha portato 14 tecnici dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (attualmente controllata dalle truppe di Mosca), stamane Mikhail Ulyanov, rappresentante russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna, ha riferito all’agenzia di stampa Ria Novosti, che due ispettori resteranno in pianta stabile nella struttura, per monitorarne eventuali ‘pericoli’.
Dal canto suo, sempre oggi, Sergei Shoigu, ministro della Difesa russo, riferendosi alla missione ispettiva ha affermato: “Non abbiamo armi pesanti sul territorio della centrale nucleare e nelle aree circostanti. Spero che la missione dell’Aiea lo veda personalmente“. Quindi, dopo aver ‘denunciato’ Kiev che, a suo dire, conduce “azioni spericolate” a ridosso dell’impianto incoraggiata sia dagli Stati Uniti che dall’Unione Europea, Shoigu ha tenuto ad aggiungere: “Speriamo che i risultati imparziali della missione dell’Aiea siano comunicati alla comunità mondiale. Vorrei sottolineare che in caso di ulteriori provocazioni, ogni responsabilità ricade interamente sulle autorità ucraine“.
Tuttavia, nel ‘solito gioco dei reciproci rimpalli’, la società ucraina per l’energia nucleare (Energoatom), ha replicato alle affermazioni del ministro russo affermando che difficilmente gli ispettori dell’Aiea riusciranno a fare luce sulle attività dei soldati di Mosca nella centrale, perché “Gli occupanti mentono, falsificano fatti e prove. Gli occupanti stanno facendo il possibile per impedire alla missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica di stabilire il reale stato della situazione nella centrale atomica“. Oltretutto, ha poi aggiunto ancora Energoatom, “i russi mentono sui danni alle infrastrutture della centrale“.
Nel frattempo Volodymyr Zelensky stamane ha affermato che, contrariamente agli accordi presi con il responsabile Rafael Grossi (direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica), ieri il convoglio della missione dell’Aiea sarebbe giunta alla centrale di Zaporizhzhia senza nessun giornalista mentre, diversamente, “c’erano solo propagandisti dalla Russia“.
Dunque, secondo il presidente ucraino, nel corso del ‘tortuoso’ e lungo viaggio (durato quasi 24 ore rispetto alle massimo 2 ore necessarie in tempo di pace), il convoglio avrebbe subito dei ‘filtri’ ai vari check point russi, in seguito ai quali sarebbero stati respinti i media: “Quando abbiamo incontrato a Kiev il sig. Grossi e i membri della missione – ha spiegato Zelensky – abbiamo convenuto che la stessa sarebbe stata accompagnata da giornalisti dei media ucraini e internazionali. Giornalisti indipendenti. In modo che il mondo potesse vedere la verità. Invece ciò non è successo“. Dunque, secondo Zelensky “la Russia si è comportata cinicamente per ingannare la missione, anche intimidendo i residenti di Energodar: gli occupanti hanno costretto le persone a mentire ai rappresentanti dell’Aiea“. Quale sarà la verità – sperando che esca – lo sapremo dagli stessi ispettori al loro ritorno…
Max