La prima volta è crollato il mondo, l seconda è scesa la notte. Solo pianti e poca fame. Così Nicolò Zaniolo ha vissuto per due volte l’incubo di un infortunio serio, infido. Un ginocchio per volta, due crack uguali e un’angoscia che divorava l’entusiasmo di una carriera in rampa di lancio. Così il fantasista della Roma ha dovuto fare i conti con i suoi demoni.
Ma ha superato la sfida, anche quando il destino gli ha riservato lo stesso trattamento. Zaniolo lavora per tornare in campo presto, sicuramente prima degli Europei che vuole giocare ad ogni costo. Difficile però dimenticare le sensazioni vissute dopo gli infortuni: “Il primo incidente è stato del tutto inaspettato – ha raccontato alla Gazzetta dello Sport – Vedevo gli altri giocatori che si rompevano il ginocchio ma non mi sarei mai aspettato che succedesse a me”.
Continua Zaniolo: “Quando è successo è stata una mazzata incredibile. Appena ho appoggiato il piede in terra è come se avessi già capito che mi ero rotto. È stato un dolore terribile. Anche ora, a pensarci, mi vengono i brividi. Mi è crollato il mondo addosso, tutto in una volta”.
Il peggio è arrivato però con il secondo infortunio: “È stato peggio il secondo incidente. Quando è successo è scesa la notte. Ero rientrato contro il Napoli dal primo infortunio e mi sentivo bene, ho fatto anche due gol. Mancini mi schiera per la prima volta come titolare in Nazionale, contro l’Olanda. A un certo punto sento lo stesso dolore, con lo stesso movimento interno nell’altro ginocchio e tutto precipita. Non nascondo che per una settimana sono stato nel letto a piangere, senza parlare, a mangiare poco”.
Il fantasista non ha fretta di tornare, ma ha fissato l’obiettivo: “Ogni giorno vengo a Trigoria, dopo l’ultima visita a Innsbruck ora si aumenterà il carico e quando la gamba destra e la sinistra avranno la stessa forza e la mia testa sarà pronta, con calma rientrerò. Ho una carriera davanti, non bisogna forzare, farsi prendere dalla voglia di giocare 2-3 partite. È in ballo la carriera, il futuro. Quando torno in campo? Più o meno aprile. Al massimo. In tempo per gli Europei”.