Il Cane a testa in giù: tra le posizioni più in voga e più apprezzate, al momento, nell’universo dello Yoga c’è proprio questa tecnica dal nome particolare.
Divenuto sempre più uno strumento di miglioramento del proprio io, un supporto per il benessere psicofisico e della propria salute, lo Yoga è divenuto un compagno di vita per una moltitudine di persone in tutto il mondo e, tra queste, anche tantissime persone italiane.
Ad oggi sembrano essere almeno 2,5 milioni gli italiani appassionati di Yoga. Come noto, lo Yoga dispone di innumerevoli tecniche e di posizioni che inducono l’uomo o la donna a trovare quel benessere e quella rilassatezza psico-fisica necessaria per una rigenerazione complessiva. Ma per appunto, quali sono in effetti le posizioni e le tecniche che per il momento vanno per la maggiore?
Una delle più ‘in’ è quella Adho Mukha Svanasana, la posizione del Cane a testa in giù. In gergo, come dicono gli specialisti di Yoga, si tratta di una delle asana chiave di qualsiasi tipo di pratica yoga.
Forse ad un novizio può sembrare difficile e faticosa, ma al contrario si tratta di una postura di riposo attivo, scelta come passaggio transitorio, raccontano gli esperti, nei Saluti al Sole. Si tratta di una tecnica che aiuta nel defaticamento, soprattutto nelle sequenze di yoga dinamico seguendo alcune tecniche specifiche come il Vinyasa Flow o l’Ashtanga Yoga, note agli esperti del ramo.
Al di là del nome pittoresco, quella del Cane a Testa giù è un’asana apprezzata perché considerata attiva: ovvero, serve a dare immediatamente beneficio. Come?
La tecnica funziona cosi: si allunga e riallinea neii muscoli del corpo tonificando gli organi interni e il sistema endocrino, concedendo sollievo alla nostra schiena. Si può praticare il cane a testa in giù ogni volta che che si cerca un sollievo alla colonna vertebrale. Ma in che modalità?
La posizione del cane a testa in giù si sfrutta partendo dalla posizione del bambino supina, con i glutei appoggiati sui talloni, le braccia protese in avanti, e fronte a terra. Occorre espirare, premere i palmi a terra, alzarsi sui glutei portando anche i talloni a terra.
Questa asana aiuta a rinforzare i muscoli della schiena e a distanziare le vertebre l’una dall’altra, allentando la pressione sui dischi intervetebrali; migliora nella ricerca della posizione corretta e a correggere eventuali dolori e rigidezze ai talloni.
Inoltre è consigliata per attenuare l’artrite, rallenta il battito cardiaco e regola il funzionamento delle ghiandole surrenali, tonificando anche i muscoli pelvici.