Mentre tutto il mondo ‘ora’ guarda al conflitto in Ucraino, con altrettanta ‘analogia’ c’è da ricordare che, così come ‘oggi’ l’invasione russa è la conseguenza di una situazione sviluppatasi nel Donbass nel 2014, allo stesso modo già da diverso tempo qualcosa di simile sta accadendo a Taiwan, dove la Cina è fermamente intenzionata a ‘riprendere il controllo della situazione’.
Solo che qui avendo gli Stati Uniti degli interessi diretti, il tutto viene scrupolosamente seguito 24 no-stop. Ed anche oggi, nell’ambito di un colloquio intercorso fra il presidente Joe Biden, e quello cinese Xi Jinping, quest’ultimo avrebbe affermato: “Su Taiwan gli Stati Uniti non giochino con il fuoco“.
Questo quanto riportato poco fa attraverso un comunicato, dal ministero degli Esteri di Pechino. Come ha tenuto a rimarcare ancora una volta il presidente cinese: “La Cina si oppone fermamente alle mosse separatiste verso l’indipendenza di Taiwan, e all’interferenza di forze esterne e non concederà mai alcuno spazio alle forze ‘indipendentiste di Taiwan’ in alcuna forma“.
Come spiega ancora il comunicato che riporta quanto affermato da Xi, “La posizione del governo e del popolo cinese sulla questione di Taiwan è coerente ed è la ferma volontà degli oltre 1,4 miliardi di cinesi di salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina. L’opinione pubblica non può essere sfidata. Coloro che giocano con il fuoco ne moriranno. Si spera che gli Stati Uniti abbiano le idee chiare al riguardo. Gli Stati Uniti dovrebbero onorare il principio di una sola Cina e attuare i tre comunicati congiunti sia a parole che nei fatti“.
Dal canto suo, nel corso del colloquio telefonico, Biden ha “ribadito che la posizione degli Stati Uniti sulla politica di ‘una sola Cina’ rimane la stessa e non cambia“. Più tardi attraverso un Tweet, il ‘Global Times’ (quotidiano in lingua inglese del partito comunista cinese), ha riferito che il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “gli Usa non sostengono Taiwan indipendente“.
Nel corso delle circa due ore di telefonata, Xi ha anche affermato che “Considerare la Cina un competitor strategico e definirlo un rivale strategico è un errore di calcolo sulle relazioni tra Cina e Stati Uniti e un’incomprensione a proposito dello sviluppo della Cina, che ingannerà il popolo dei due Paesi e la comunità internazionale“.
Guardando poi alla politica mondiale, il presidente cinese “ha sottolineato che nel mondo di oggi le tendenze alla turbolenza e alla trasformazione si stanno evolvendo e i deficit di sviluppo e di sicurezza si stanno ampliando. Di fronte a un mondo di cambiamenti e disordini, la comunità internazionale e i popoli di tutto il mondo si aspettano che la Cina e gli Stati Uniti assumano un ruolo guida nel sostenere la pace e la sicurezza mondiale e nel promuovere lo sviluppo e la prosperità globali. Questa è la responsabilità della Cina e degli Stati Uniti in quanto grandi Paesi“.
Max