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Willy, fratelli Bianchi, accusa di omicidio volontario

Si complica la posizione dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati di aver pestato a morte il 21enne Willy Monteiro Duarte fuori da un locale di Colleferro lo scorso 5 settembre. La Procura di Velletri contesta il reato di omicidio volontario e non più quello di omicidio preterintenzionale. La stessa accusa anche per le altre due persone coinvolte nella vicenda: Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Marco e Gabriele Bianchi respinsero le accuse: “Siamo dispiaciuti e distrutti e accusati di un omicidio che non abbiamo commesso. Siamo intervenuti per dividere”. Nel frattempo a dicembre, vennero coinvolti in un procedimento relativo a un giro di spaccio.

“Tutti gli elementi conducono a ritenere che i quattro indagati non solo avessero consapevolmente accettato il rischio di uccidere Willy, ma colpendolo ripetutamente, con una violenza del tutto sproporzionata alla volontà di arrecargli delle semplici lesioni, avessero previsto e voluto alternativamente la morte o il grave ferimento della vittima”: lo scrive il gip di Velletri Giuseppe Boccarrato nell’ordinanza.

Insomma, la modalità dell’azione, la localizzazione e la violenza dei colpi inferti in più parti vitali – secondo l’ordinanza – e le condizioni in cui versava la vittima, oltre all’esperienza nelle tecniche di combattimento dei fratelli Bianchi e del Belleggia, andrebbero ad avvalorare l’accusa più grave dell’omicidio volontario, insieme alle dichiarazioni dei testimoni, per i quali l’aggressione a Willy, del tutto estraneo alla discussione in corso, dimostrerebbe la volontà di dimostrare appena la forza del gruppo.