Julian Assange non verrà estradato negli Stati Uniti. Lo ha deciso la giudice del tribunale di Londra, Vanessa Baraitser. Alla base della sentenza ci sono le “condizioni di salute mentale” del 49enne australiano, fondatore di WikiLeaks. Secondo la giudice sarebbe “a rischio suicidio”. Gli Stati Uniti faranno ricorso contro la mancata estradizione.
Negli Stati Uniti, dove rischia 170 anni di carcere, Assange è accusato di spionaggio e di aver pubblicato documenti diplomatici e militari segreti sul sito WikiLeaks nel 2010. Dall’aprile 2019, in seguito alla revoca di asilo polito del governo di Quito, in Ecuador, Assange si trova a Belmarsh, carcere di massima sicurezza a sud di Londra.
Mario Bonito