Continuano i presidi delle lavoratrici e dei lavoratori della Whirlpool davanti alle Prefetture, come deciso dal coordinamento unitario di Fim Fiom Uilm lo scorso 26 giugno.
Intanto nei giorni scorsi, le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm sono state ricevute in Prefettura di Siena e Varese con l’obiettivo di sollecitare al più presto un incontro presso il Mise per aprire un confronto su quanto dichiarato lo scorso aprile dal Board americano, circa la possibile revisione strategica dell’asset industriale in tutta l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa).
Come spiegano i sindacalisti, “La scelta della vendita o di altre opzioni ibride è sempre più possibile. Infatti l’accordo di cessione al gruppo concorrente turco Arçelik della totalità delle attività produttiva e commerciale di Russia e Kazakistan, rafforza drammaticamente la preoccupazione ai 5000 dipendenti Whirlpool. Questa dismissione, di un’area che rappresenta il 10-15% del fatturato del gruppo in area Emea, segue la chiusura di fatto di altri due stabilimenti, uno virtuale che ha coinvolto il settore impiegatizio di Cassinetta e Fabriano con 300 uscite, l’altro lo stabilimento di Napoli, con 357 addetti. Whirlpool lo scorso febbraio ha presentato dati consuntivi del 2021 molto positivi (+13% le vendite e + 16% il fatturato Emea). Tutti i prefetti stanno ascoltando questo drammatico scenario rispetto ai siti produttivi territoriali, impegnandosi a contattare il Mise per per aprire la discussione sul futuro del gruppo in Italia. Le risorse del PNNR devono essere destinate, non solo per sostenere nuovi progetti industriali, ma anche per rafforzare tessuti industriali in cui il nostro Paese mantiene un forte leadership”.
Max