Whirlpool avvierà la procedura di licenziamento collettivo relativa alle persone del sito di Napoli il prossimo 15 luglio secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Nel corso della procedura, della durata massima di 75 giorni, i lavoratori percepiranno la normale retribuzione. Lo rende noto Whirlpool in una nota spiegando che l’azienda ha informato i sindacati “della possibilità di trasferimento presso la sede di Cassinetta di Biandronno (Va) e, per coloro che lasceranno volontariamente l’azienda nel corso della procedura, è previsto un trattamento economico di uscita di 85 mila euro”.
“A causa del forte calo della domanda della lavatrici prodotte a Napoli, lo stabilimento è diventato insostenibile per Whirlpool”, ha ribadito in una nota Whirlpool ricordando che è per questo motivo che più di due anni fa l’azienda “ha iniziato a discutere di potenziali scenari di transizione e a lavorare con i sindacati e gli stakeholder istituzionali – sia nazionali che locali – al fine di minimizzare l’impatto legato all’uscita di Whirlpool dallo stabilimento di Napoli. Non essendo emersa nessuna alternativa, il 31 ottobre 2020 è stata cessata la produzione nel sito”.
Per Whirlpool “l’Italia rimane strategica all’interno della Regione Emea: dal 2018 investiti nel Paese oltre 280 milioni di euro”. L’Italia, ricorda l’azienda, “ospita il quartier generale di Whirlpool per tutta la regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e rimane un paese strategico a lungo termine per l’ azienda. Whirlpool è il più grande produttore di elettrodomestici in Italia, dove produce oltre 5 milioni di pezzi all’anno, dei quali più dell’80% viene esportato in Europa e nel mondo. I 6 stabilimenti di produzione sono supportati dal contributo di più di 2000 fornitori basati in Italia e dove si trovano anche quattro centri di Ricerca e Sviluppo”.