(Adnkronos) – “Se perdi il lavoro, se hai un figlio disabile o hai un problema di salute mentale o una dipendenza. Se sei anziano, solo o non autosufficiente. Se il tuo uomo è violento o se i tuoi compagni di scuola ti bullizzano. Se sei un migrante o un povero o hai i genitori sbagliati… Dovresti essere protetto, rassicurato, aiutato, assistito, curato. Ed è lì che scopri il Welfare che non c’è, è lì che ti accorgi che nessuno è davvero protetto. A meno di non avere i soldi, tanti, e non potersi comprare quello che lo Stato dovrebbe garantire a tutti. Noi siamo di parte, noi siamo partigiani. Orgogliosi e abituati a stare nei luoghi dove molti non vogliono stare, non vogliono vedere, non vogliono nominare”. L’allarme del presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali – Cnoas, Gianmario Gazzi, arriva in apertura degli Stati generali che si svolgono in piazza di Spagna a Roma e che si chiuderanno giovedì, trentennale dalla nascita dell’Ordine.
“Grazie al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto dare valore a questa occasione premiandoci con una medaglia”, ha esordito Gazzi. “Oggi è la Giornata mondiale del servizio sociale dedicata quest’anno al rispetto delle diversità attraverso un’azione sociale comune, ma i ‘diversi’ sono tanti, in Italia e nel mondo e, per quel che riguarda il nostro Paese, per la lotta alle diseguaglianze e il rispetto dei diritti, c’è ancora troppa strada da fare. Non è più soltanto una questione di risorse, ma di priorità e il sociale non è una priorità a meno che non sia in corso una pandemia. Stiamo addirittura rischiando di mettere in forse le risorse del Pnrr perché non ci sono le strutture adeguate”, ha continuato.
Davanti a 400 persone presenti e 2.500 assistenti sociali collegati on line, hanno discusso e si sono confrontati, tra gli altri, il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, esperti per esperienza, ovvero persone che vivono sulla propria pelle il problema della disabilità, della violenza di genere, dell’abbandono; docenti universitari.
Importante parentesi della giornata la sottoscrizione di un protocollo tra Cnoas e l’associazione D.i.RE contro la violenza per sostenere le donne che subiscono o hanno subito violenza a supporto della costruzione di un percorso di vita alternativo.
“Siamo qui non soltanto per denunciare, ma per cercare e proporre soluzioni”, ha detto la vicepresidente Barbara Rosina. “RdC. Mia? I figli di chi? La polemica politica, lo scontro verbale e mediatico, lasci lo spazio allo sguardo sulle persone vere. Quelle che noi incontriamo ogni giorno, quelle che non si sentono protette. Può capitare a chiunque, anche a chi oggi non lo immagina”, ha concluso.