“Purtroppo le decisioni del nostro mondo continuano ad essere affidate alla politica quando invece la politica non sa come vive e come funziona il comparto del wedding. Io gestisco 300 negozi e in due stagioni ho perso 13 milioni e mezzo di fatturato. Ho sempre sostenuto la linea della ripartenza anche quando il mondo della ristorazione lavorava e noi eravamo totalmente fermi. Si poteva continuare a festeggiare i matrimoni evitando balli e assembramenti, sarebbe stato necessario prendere solo alcuni accorgimenti”. Lo ha detto all’AdnKronos Luigi Auletta, responsabile wedding e cerimonia di Confesercenti Campania e presidente della maison Impero Couture.
“Ora poi – ha aggiunto – è uscita fuori la questione del green pass obbligatorio che reputo una misura eccessiva, che si poteva concedere immediatamente a questo punto. Non capisco perché una persona può andare liberamente al ristorante senza nessun tampone e poi se il giorno dopo ha un matrimonio è invece obbligato a fare il green pass. Inoltre, è stata introdotta la figura del covid manager che avevo già richiesto personalmente lo scorso 24 febbraio. Dal mio punto di vista doveva essere una figura professionale e poliedrica in grado di lavorare in sala e, allo stesso tempo, di controllare il comportamento degli ospiti. Il covid manager non avrà questo duplice ruolo invece, e già che nel suo nome ci sia la parola ‘covid’ fa pensare a una figura ospedaliera piuttosto che a un operatore del mondo del wedding”.