(Adnkronos) – “Dobbiamo proteggere quello che rende unica e forte l’Europa: la nostra democrazia e i nostri valori. Siamo un’Unione di 27 Paesi, con un appeal tanto forte che molti altri Stati vogliono unirsi a noi, dai Balcani Occidentali all’Ucraina. Questo è il grande successo dell’Europa e dobbiamo continuare a difenderlo da coloro che vogliono dividerci, gli euroscettici e gli amici di Putin, che siano dentro l’Ue o fuori”. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Bruxelles in un punto stampa nella sede del Parlamento.
“Insieme siamo riusciti a preparare l’Ue per il futuro”, ma “c’è ancora molto da fare”, dice von der Leyen dopo che il gruppo del Ppe l’ha confermata come unica candidata dei Popolari alla presidenza della prossima Commissione (la nomina a ‘Spitzenkandidatin’, candidata di punta, verrà ufficializzata dal congresso del Ppe a Bucarest, il 6-7 marzo). “Dal 2019 ad oggi – ricorda von der Leyen – sono successe tantissime cose. Questi cinque anni mi hanno insegnato molto, ho anche imparato quante cose si possono fare. Il mio mandato è iniziato con la Brexit, anche se tendo a dimenticarlo. Ero in carica da soli 100 giorni, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia da Covid-19. E’ stato un periodo terribile, ma lavorando con il Parlamento e gli Stati membri siamo riusciti ad aprire nuovi terreni, mantenendo unito il nostro mercato”.
“Siamo anche riusciti, grazie a Next Generation Eu – prosegue – ad evitare una grave recessione economica. Poi, mentre la ripresa dell’Ue era in corso, la Russia ha invaso l’Ucraina. Siamo stati con Kiev sin dal primo giorno: non ho dimenticato come Vladimir Putin ha tentato di ricattarci, sfruttando la nostra dipendenza dal gas russo. Siamo rimasti saldi, passando attraverso la maggiore crisi energetica degli ultimi 40 anni. Siamo riusciti a trasformarla in una opportunità, diversificando con Paesi amici come gli Usa e la Norvegia, aumentando la nostra efficienza energetica, investendo nell’energia pulita prodotta nell’Ue. Oggi l’Europa è più vicina alla resilienza energetica di quanto non sia mai stata”, sottolinea.
“Io lavoro con chi è pro Ue, pro Nato e pro Ucraina, con chi sostiene i valori democratici”, dice la presidente della Commissione Europea, ricandidata, rispondendo a Bruxelles, a fianco del capogruppo del Ppe Manfred Weber, a chi le chiede se accetterà i voti dell’Ecr quando la nomina passerà al vaglio del Parlamento Europeo.
“Sappiamo che ogni elezione europea porta dei cambiamenti nella composizione dei diversi partiti e dei diversi gruppi parlamentari – continua – contano i contenuti e chi difende la democrazia contro gli euroscettici, chi difende i nostri valori contro gli amici di Putin. Questi sono quelli con cui intendo lavorare”. Per von der Leyen è “impossibile” lavorare con chi è “contro lo Stato di diritto” e con “gli amici di Putin. Ci devono essere posizioni politiche chiare”.
“E non sappiamo – aggiunge, alludendo verosimilmente alle defezioni che potrebbero subire i Conservatori (si parla, tra l’altro, dei Demokraterna svedesi e dell’N-Va fiammingo, oggi nell’Ecr, che non avrebbero gradito l’ingresso dei francesi di Reconquete, né sarebbero a favore dell’ingresso di Fidesz) – chi formerà l’Ecr dopo le elezioni, né quali gruppi lo lasceranno e, per esempio, si uniranno al Ppe, cosa che è possibile”. Insomma, “la linea di confine è: difendi la democrazia? Difendi i nostri valori? Sei fermo nel difendere lo Stato di diritto? Sostieni l’Ucraina? Combatti contro il tentativo di Putin di dividere l’Europa? Queste risposte devono essere molto chiare”, scandisce von der Leyen.