Renzo Agostini, Giovanni Costetti: lallievo e il maestro. Disegni dalla collezione Agostini, patrocinata dal Comune di Volterra, verrà inaugurata sabato 18 maggio alle ore 17,30 e sarà visitabile fino al 16 giugno, dal lunedì alla domenica orario 9-19.
Nel trentennale della scomparsa di Renzo Agostini, pittore fra i più talentuosi della Scuola Pistoiese, la Pinacoteca Civica di Volterra lo celebra attraverso una mostra di dialogo con Giovanni Costetti, colui che lo iniziò alla scoperta dellarte moderna francese. Nel confronto con il maestro Costetti, lomaggio al pittore Renzo Agostini a trentanni dalla scomparsa. La Pinacoteca ospita una selezione di 30 opere selezionate dal curatore Niccolò Lucarelli, per raccontare la storia di un sodalizio artistico che ha lasciato tracce importanti nellarte italiana.
Selezionati dal curatore Niccolò Lucarelli, allinterno delle affascinanti sale dei sotterranei di Palazzo Solaini saranno esposti disegni a matita, sanguigna e carboncino, appartenenti a differenti periodi della carriera dei due artisti. “Un luogo estremamente pertinente per tali esposizioni” – commenta lAss. Raspi “pronto ad accogliere e valorizzare artisti del nostro novecento toscano di sicuro da riscoprire. Siamo contenti che Agostini in particolare, dopo Pistoia nel 2003 e Gubbio, possa essere finalmente messo in mostra allinterno della Pinacoteca Civica di Volterra a cui sicuramente donerà valore aggiunto. Un artista in cui emerge la sua formazione parigina, e che regala emozioni legate al mondo del post-impressionismo, tra realismo e spiritualismo”.
Come nota il curatore, nel dialogo tra Agostini e Costetti allievo e maestri si incontrano idealmente a Volterra, portando diretta testimonianza della vivacità del clima artistico italiano fra gli anni Venti e Trenta, così come delle differenti maniere di intendere la condizione umana in quel delicato periodo storico, caratterizzate però dalla comune radice dello spiritualismo. Se in Agostini ogni individuo è la sua storia, Costetti immerge i suoi ritrattati in una prospettiva più ampia, facendone simboli del sentire di unintera generazione; due approcci pittorici e concettuali per dare risposte allo smarrimento dellEuropa fra le due guerre. La mostra ripercorre anche i soggiorni parigini e romani di Renzo Agostini, e le derive paesaggistiche di Costetti, che solitamente preferiva il ritratto.
Raffaele Panico