Continua ad allargarsi il caso Volkswagen coinvolgendo a macchia d’olio ’il mondo’ (dall’Asia all’Australia), e le richieste di ’chiarimenti’ continuano a giungere da ’ogni dove’! Tale infatti la popolarità e la fiducia nei confronti dello storico marchio tedesco, che ora rischia seriamente di perdere la reputazione (e un mare di soldi). Senza contare la caduta libera nelle borse che ha toccato il -20%. E’ stato infatti calcolato che sarebbero addirittura 11 milioni le auto coinvolte dalle bizze del software ’civetta’ sulle emissioni. Prevedendo una sorta di ’maxi richiamo’ a livello planetario, la nota azienda teutonica sembra abbia già previsto la cifra record di 7 miliardi, in risarcirmenti. Ovviamente anche il nostro Paese è stato investito ’dall’ondata di piena’ e si prefigurano azioni da parte dei nostri istitutori. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha interpellato sia Kna, Kraftfahrt-Bundesamt (omologatore esclusivo delle auto in questione), ed il costruttore. Questo perché il Ministero intende sapere “se il medesimo illecito, avvenuto negli Usa dove vigono però regole differenti per la omologazione, risulti essere praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per lEuropa e se i veicoli sono stati commercializzati in Italia”. La vicenda ha ovviamente coinvolto anche Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, che ha scritto direttamente a Massimo Nordio, allamministratore delegato e direttore generale di Volkswagen Group Italia. “Ho appreso con preoccupazione le risultanze delle indagini e – ha scritto il ministro dell’Ambiente italiano le chiedo di volermi fornire elementi oggettivi che nelle autovetture commercializzate in Italia non siano stati installati accorgimenti tecnici analoghi volti ad alterare i dati emissivi da test rispetto alla realtà”. Anche perché è sottinteso “qualora necessario, di assumere analoghe iniziative già intraprese per il mercato americano anche a tutela dei consumatori italiani che hanno fatto affidamento sul marchio Volkswagen”. Una vicenda che pesa enormemente sulla testa di Martin Winterkorn, numero uno del colosso di Wolfsburg, probabilmente in procinto di dimissioni, tanto è che già si vocifera che verrebbe sotituito dal capo della Pors Matthias Mueller. ’’Spero che i fatti vengano chiariti al più presto”, ha commentato la stizzita Angela Merkel. Nel frattempo anche la Commissione europea è “pronta ad andare fino in fondo”. , come ha detto una portavoce dell’esecutivo Ue. Al momento non sono state aperte indagini, ma la Commissione è in contatto con tutte le parti coinvolte.
Max Tamanti