È una delle canzoni italiane più conosciute al mondo, tanto da essere stata in classifica negli Stati Uniti per 5 settimane, ha venduto milioni di copie, è stata cantata da centinaia di artisti. Volare, anche conosciuta come ‘Nel blu dipinto di blu’ è uno dei pezzi da novanta dello sconfinato repertorio musicale del nostro paese, e in queste ore sta circolando una bufala in rete.
La catena, una delle tante che in queste settimane sta generando confusione, è partita da Messanger, su Facebook: “Questa canzone è della più famosa band italiana degli anni 70. Hanno passato il copyright all’ospedale di Bergamo. Ogni clic sul video aiuta l’ospedale perché YouTube li paga per ogni clic. All’ospedale di Bergamo 800 persone sono morte in un solo giorno. Se puoi, passalo. Grazie di cuore“, si legge nel messaggio relativo alla canzone Volare. Ma si tratta di una bufala.
Il primo campanello d’allarme del messaggio in questione risiede nella data: “una canzone degli anni 70’”. Il primo errore è già lì, perché Volare, scritta e interpretata da Domenico Modugno, è del 1958. Basterebbe già questo per dimostrare la mendace credibilità della catena, che in poche righe riporta però altre inesattezze.
Seppur non sia del tutto sbagliato pensare che i click possano generare guadagno, è sbagliato decretare che un singolo click possa aiutare l’ospedale di Bergamo nella lotta al coronavirus. Difficile capire il motivo che si cela dietro la catena in questione, resta il fatto i proprietari dei diritti di Volare o Nel blu dipinto di blu non li hanno ceduti all’ospedale di Bergamo come segnalato sul messaggio che in queste ore sta passando da telefono a telefono.