“Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo Gioele“. Ne è certo Claudio Mondello, il legale e anche cugino del padre di Gioele, il bambino ritrovato privo di vita nei boschi di Caronia, anche se non vi è ancora l’ufficialità che si tratti del bambino scomparso lo scorso 3 agosto.
Ma ieri sera il padre del bimbo, Daniele Mondello, ha riconosciuto le scarpette blu del suo Gioele. Il cugino, sulle pagine Facebook, lancia una sua idea. “Faccio mia la ricostruzione di chi ha restituito Gioele alla propria famiglia: Giuseppe Di Bello, ex brigadiere dei Carabinieri – digita – E’ probabile che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto, forse un suino nero dei Nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado”.
“Viviana è rinvenuta ai piedi di un traliccio, il corpo della madre e quello del piccolo distano 500 metri in linea d’aria e più di 1 km se si seguono le stradine di collegamento viario – sostiene Claudio Mondello – E’ lecito ipotizzare quanto segue: il bambino sfugge alla vigilanza della madre e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo ma i suoi tentativi falliscono”.