Per più di un’ora in superiorità numerica, la Roma ha dovuto attendere il 90° per la gara col Monza di Palladino e conquistare la terza vittoria consecutiva in campionato (quarta se si considera anche la gara di Europa League col Servette).
C’è voluta una gran giocata di El Shaarawy, subentrato dalla panchina e in lacrime dopo aver festeggiato il goal sotto la Sud dopo le recenti vicissitudini sul caso scommesse, per portare a casa un match scorbutico e che lo stesso Mourinho a fine gara ha definito brutto e povero tecnicamente.
Con la solita Roma sotto-ritmo e a blocco difensivo basso che ha lasciato il pallino ai brianzoli incapaci di creare pericoli. Solo dopo 38’ di noia assoluta un sussulto (colpo di testa ravvicinato di Aouar con bella parata di Di Gregorio), e poi l’inevitabile doppio giallo a D’Ambrosio che ha cambiato il corso della partita prima di un’altra occasione giallorossa su colpo di testa di Belotti respinto miracolosamente coi piedi dal portiere dei biancorossi.
Chi pensava ad una ripresa in discesa per la Roma si sbagliava se è vero che proprio nei secondi 45’ il Monza ha creato tre nitide palle goal (bravo Rui Patricio alla migliore prova stagionale) prima di capitolare poco prima dei titoli di coda. Con Mourinho che ha sbilanciato pericolosamente ma giustamente la squadra (Un pareggio non sarebbe servito) capace finalmente di creare occasioni (due pali, uno di Lukaku e un altro, clamoroso di Azmoun) e dare un senso ad una domenica che ne certifica il ritrovato carattere (7 goal dal 76’ in serie A, solo l’Inter ha fatto come i giallorossi).
Al settimo posto, in scia ad Atalanta e Napoli, la Roma deve centrare ora una vittoria di prestigio per risalire definitivamente la china dopo il disastroso avvio di campionato. Certo, senza Pellegrini, Dybala, Sanches e Smalling non sarà impresa facile ma ci si augura che qualcuno di questi infortunati cronici possa riapparire magicamente al Meazza per il primo crash test con l’Inter la quale seguiranno Lecce in casa e derby con in
mezzo le due gare con lo Slavia Praga di Europa League.
Il problema è sempre lo stesso: manca un link (come lo definisce Mourinho) capace di creare gioco e inventare situazioni tra la fase difensiva e quella offensiva. Un numero 10 di personalità e rapidità di pensiero che in mancanza di Dybala e Pellegrini non può certo essere l’impalpabile Aouar visto col Monza. Anche perché, come dimostrato ieri all’Olimpico, non di solo Lukaku si vive. Impossibile pensare che il bomber belga potesse continuare alla media di un’occasione un goal.
Applausi e commozione infine anche per Bruno Conti che nell’intervallo ha festeggiato i suoi primi 50 anni in giallorossi con tanto di passaggio sotto la curva Sud e bandierone sventolato in omaggio alla sua gente.
Le pagelle di Roma – Monza 1-0
Rui Patricio 6,5 Mancini 5,5, Cristante 6, Ndicka 6 (dal 72’ Llorente 6), Karsdorp 5 (dal 72’ Zalewski 6), Bove 5 (dal 62’ El Shaarawy 7), Paredes 5, Aouar 5, Spinazzola 6,5 (dal 78’ Kristensen 5,5), Belotti 5,5 (dal 62’ Azmoun 6,5), Lukaku 6.
All. Mourinho 6
Claudio Fontanini