(Adnkronos) – “Questa è una giornata voluta dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra (Anvcg), che lo Stato italiano ha fatto propria per essere presenti sistematicamente e ricordare la situazione nella quale ci troviamo nei confronti di queste continue vessazioni nei confronti dei civili. “Stop alle bombe sui civili” è lo slogan che abbiamo ripreso, riportato in più occasioni e ribadito per dire basta. Attualmente sono 31 le guerre nel mondo che si conoscono e molte di queste sono anche non sentite perché non sono di attualità e, purtroppo, su questo quelli che vengono colpiti e che pagano la realtà di queste situazioni sono i civili. Ad oggi, purtroppo, ci troviamo in una situazione in cui dopo il 1945 siamo arrivati a 40 milioni di civili che hanno perso la vita”. Così, Michele Vigne, presidente nazionale dell’Anvcg, è intervenuto in occasione dell’evento che anticipa la giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, dove l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra e le loro famiglie, ha deciso di rilanciare insieme all’Anci la campagna “Stop alle bombe sui civili” per chiedere con forza che le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati.
“In un contesto come quello attuale, dove molto vicino a noi assistiamo a situazioni di morti e uccisioni di civili, con l’aiuto dell’Anci, abbiamo chiesto ad enti pubblici e ai Comuni di aderire alla nostra iniziativa. Oltre 200 comuni, gli edifici principali di rappresentanza, Palazzo Chigi, i ministeri e anche le Regioni hanno aderito e domani saranno illuminati in blu nei loro edifici simbolo, a dimostrazione che la nostra associazione è riuscita ad arrivare nel cuore di responsabili dei Comuni, delle Province e delle Regioni. E questo – sottolinea Vigne – ci rende anche orgogliosi di questo ruolo che stiamo portando avanti per la difesa e per tenere alta l’attenzione su questo tema”.
Per celebrare la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, la sera del 1° febbraio centinaia Comuni italiani (sono già oggi oltre 120) illumineranno di blu le facciate di Municipi, palazzi o monumenti simbolo esponendo lo striscione “Stop alle bombe sui civili”. La stessa sera, ad illuminarsi di blu, saranno anche Palazzo Chigi, la Farnesina, il Viminale, i principali Ministeri, insieme a Palazzo Madama e Montecitorio e molte Regioni.
“Sono stati creati dei trattati che vengono sistematicamente disconosciuti. Perché si deve continuare nei centri abitati a colpire ancora le vittime? Perché le vittime civili di guerra non hanno voce. E noi, al contrario, cerchiamo di darla a loro. Se noi vediamo anche nella stampa, oggi come oggi, si sentono solo i conflitti, non si parla mai e non si vuole mai sentire l’opinione dei civili. Noi che siamo stati colpiti nei nostri affetti o anche nel nostro fisico, dagli ordigni bellici, in questa situazione abbiamo il dovere morale di continuare a battere affinché questi civili possano avere una loro voce”, conclude.