VITTIME DELLA STRADA – FORSE PRIMA DI NATALE FINALMENTE LA LEGGE SULL’OMICIDIO STRADALE. CARCERE FINO A 18 ANNI

“Alla Camera abbiamo fatto un lavoro in sinergia con il relatore del Senato Giuseppe Cucca, le modifiche sono state fatte in accordo affinché entro dicembre del 2015 il ddl sull’omicidio stradale possa diventare legge”, lo ha annunciato Alessia Morani (Pd), relatrice della proposta di legge sull’omicidio stradale, in discussione alla Camera. Il testo “in questa settimana, non sarà modificato in Senato e quindi diventerà legge prima del nuovo anno”. Mentre la legge era in discussione, davanti a Montecitorio è andato in scena il sit-in delle associazioni delle vittime della strada: “Il testo non è blindato e siamo pronti ad accogliere le loro richieste – ha spiegato la Morani –  Ad ogni modo ricordo che ci sono emendamenti del Pd che prevedono l’aumento del minimo delle pena riguardo a violazioni gravi del Codice della strada”. Dunque, finalmente chi incapperà ‘nell’omicidio stradale’, rischierà fino a 18 anni di galera (premesse le aggravanti della guida senza patente e dell’assenza di assicurazione). I punti fermi sono due: “con due nuovi articoli vengono introdotti due reati specifici, appunto l’omicidio stradale e lesioni personali stradali, due ipotesi colpose, che elencano tutta una serie di condotte, dalla più grave alla meno grave, a cui si applicano pene diverse: dagli 8 ai 12 anni per l’omicidio stradale con ubriachezza e tasso alcolemico superiore a 1,5 mg e per stupefacenti. Pena da 4 a 10 anni per ubriachezza tra 0,8 e 1,5 mg. C’è poi tutta una serie di condotte non previste nel testo varato dal Senato e che invece la Camera ha riammesso”, aggiunge la relatrice, e comunque importantissime come ipotesi di omicidio legate all’alta velocità, al passaggio con rosso, ai sorpassi in prossimità di un passaggio pedonale, alla guida contromano. La Morani è fermamente convinta “che il combinato disposto della sanzione penale insieme alla sanzione amministrativa della revoca della patente, che va da 15 a 30 anni a seconda della gravità delle condotte, è un modo per fare prevenzione e soprattutto per creare una deterrenza vera in tutti i casi in cui fino ad oggi c’è stata impunità da parte dei colpevoli: mai più impunità, è la nostra parola d’ordine”. “Siamo alla svolta decisiva sulla legge. Ma non si possono fare passi indietro, non vogliamo il Gioco dell’Oca dell’omicidio stradale”, afferma il presidente dell’Asaps, l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, Giordano Biserni, che ha preso parte al sit-in. In particolare l’associazione di Biserni contesta alcuni emendamenti approvati dalle commissioni Giustizia e Trasporti, perché “indeboliscono la legge uscita dal Senato a giugno. Le notizie che ci sono giunte circa gli emendamenti approvati dalle commissioni Giustizia e Trasporti ci preoccupano per la diminuzione della sanzione penale riguardo ad alcune ipotesi di omicidio legate a violazioni gravi del codice della strada”.  L’Asaps contesta inoltre “l’inserimento ben mirato della diminuzione fino al 50% della pena qualora nell’incidente emerga un concorso di colpe da parte della vittima: in questo caso i 4 anni diventano 2 che con il patteggiamento potrebbero trasformarsi in pochi mesi, o niente carcere. “In quest’ultima ipotesi di reato arriviamo al paradosso che un bambino che cammina fuori dal marciapiede davanti ad una scuola e viene falciato da un automobilista sobrio che va a 100 Km/h, a quest’ultimo viene diminuita la pena fino al 50%”, aggiunge Biserni. Quanto all’iter parlamentare, “ci auguriamo che l’auspicio del premier Renzi sia centrato: legge prima di Natale”. Tra le associazioni presenti al sit-in, l’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs il Modavi Onlus (Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano), la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (Consap).

M.T.