Boom imprese abusive a Viterbo. Confartigianato lancia l’allarme: Nella Tuscia sarebbero ben 6.400. Un’apoteosi di lavoro sommerso. 3,2 milioni di pericolosi fantasmi si aggirano per l’Italia: lavoratori irregolari e operatori abusivi che popolano un mondo lavorativo parallelo dal valore di oltre 202 miliardi, pari all’11,3% del Pil e il 12,6% del valore aggiunto.
Un humus privo regole e che produce danni a imprese, allo Stato e alla sicurezza dei consumatori. E’ quanto emerge da uno studio di Confartigianato, secondo il quale Viterbo si attesta a metà classifica, con 6.400 abusivi e finti imprenditori. Infiltrazione copiose soprattutto nell’artigianato, edilizia, estetica, impiantistica, riparazione di beni, trasporto taxi, giardinaggio ma anche comunicazione e traslochi.
Nel Lazio il fenomeno degli irregolari in questi settori supera il 15% anche se è al Nord che registra i numeri peggiori con in testa la Lombardia con oltre 130 mila casi. Messi male però anche Campania, Sicilia, Puglia e appunto anche il Lazio.
Quanto alla Tuscia, come sostenuto da Confartigianato Imprese di Viterbo, la gravità della situazione, che mina economia e sicurezza, ha suggerito il lancio di una ennesima campagna di infobrmazione contro l’abusibvismo, il cui veicolo è il fumetto per una chiara lettura da parte di tutti, da abbinarsi da monitoraggi e controlli più serrati in tutto il territorio.