Manco fosse stato il primo aprile, per un’intera giornata, una notizia di per se già abbastanza ‘stramba’, ha letteralmente monopolizzato gran parte dei media capitolini, rilanciando quella che poi, come rimarcato dal Campidoglio attraverso un comunicato ufficiale, altro non era che l’ennesima fake.
“La pratica di residenza presentata a nome di Vita Mala – spiega la nota stampa stilata dal Campidoglio – è una evidente fake, come si evince dalla documentazione non corrispondente a quella in uso presso Roma Capitale e che riporta diverse anomalie nell’intestazione, nell’assenza del certificato di postazione effettivamente collegato ad un ufficiale di anagrafe e, soprattutto, nell’assenza della firma dell’impiegato richiedente l’accertamento”.
Inoltre, tengono ancora a rimarcare dal Comune della Capitale, rispetto a ‘Mala Vita’ che, oltre ‘ad esistere’, risiederebbe addirittura all’interno degli uffici comunali di via Petroselli, “Gli uffici dell’Anagrafe centrale di via Petroselli 50, non sono deputati alla gestione delle residenze, di competenza esclusiva dei servizi anagrafici municipali”. Quindi, conclude la nota del Campidoglio Sulla questione sono state avviate le verifiche interne per ricostruire la dinamica degli eventi e valutare le eventuali iniziative da porre in essere a tutela dell’Amministrazione Capitolina“.
Max