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Vita da pendolari nel Lazio: “Dopo soli tre giorni dal ritorno del servizio completo, la situazione è nuovamente collassata”

Nuovamente tutti i pendolari e non solo stanno vivendo sulla propria pelle la nuova falcidie che, dopo una tregua di tre giorni, affligge il servizio ferroviario di Trenitalia nella regione Lazio. Oltretutto, Trenitalia è anche al lavoro per la “rimodulazione dell’offerta” nel fine settimana e per quella a seguire, visto che non si prevede un rientro, ben che vada, prima della fine di questo mese.

C’era ottimismo da parte degli addetti ai lavori alla ripresa del servizio integrale sulla rete una settimana fa, in quanto non solo la tornitura effettuata nelle officine (anche esterne, ci dice Trenitalia, per accelerare i tempi) aveva consentito di rimettere i rotabili in assetto di marcia, non solo RFI aveva compiuto alcune operazioni volte, nei punti individuati come causa dell’usura, alla lubrificazione ed all’ingrassatura automatica della rotaia (e di conseguenza del materiale circolante), ma soprattutto non erano stati rilevati nuovi danneggiamenti in particolare ai rotabili presi in prestito da altre regioni per rinforzare la flotta.

Vita da pendolari nel Lazio: “Dopo soli tre giorni dal ritorno del servizio completo sulla rete, la situazione è nuovamente collassata”

Invece, rimarcano dall’Osservatorio Regionale sui Trasporti, nonostante che le temperature non siano quelle di luglio ed agosto (particolarmente di notte), “dopo soli tre giorni dal ritorno del servizio completo sulla rete, la situazione è nuovamente collassata, con usure rapidamente tornate a livelli di rischio. Dopo un tentativo di limitare i danni lunedì con provvedimenti mirati, Trenitalia ha dovuto nuovamente ridurre drasticamente il servizio sulle linee dove si crea il problema, sia per non rischiare situazioni di pericolo per viaggiatori e personale, sia per evitare di trovarsi in breve con tutta la flotta inutilizzabile. Esso è stato quindi cancellato totalmente sulle linee meno frequentate (la Orte – Viterbo ed i “tronchetti” romani, dove il ritorno del treno dopo tanti anni non è davvero stato fortunato) e fuori dalle fasce pendolari (ossia tra le 10 e le 13 e dopo le 20) sulle altre: la FL1 nella zona a nord di Roma e (chissà perché) anche per Fiumicino, la FL2, la FL3 oltre Cesano e la FL4 ramo Velletri”. Ed ancora, spiegano ancora: “La scampano le altre linee, dove i danni non si verificano ed il servizio è stato nuovamente ripristinato (almeno in teoria) integralmente, e dove anzi correranno i Rock fin qui scampati alla falcidie e tolti dalle linee più usuranti”.

Vita da pendolari nel Lazio: “Purtroppo la situazione è molto più grave rispetto ai mesi scorsi”

Ovviamente, proseguono le rilevazioni effettuate dall’Osservatorio Regionale sui Trasporti,la situazione è molto più grave rispetto ai mesi scorsi, vuoi per l’aumentata utenza, vuoi perché i lavori che avevano a luglio ed agosto ridotto “a prescindere” il servizio sono terminati, vuoi perché nel frattempo i pezzi di ricambio prodotti dall’industria stanno anch’essi terminando, vuoi perché, con la ripresa delle scuole, i già pochi autobus reperiti per gli autoservizi sostitutivi si sono ulteriormente ridotti, e d’altro canto non è lecito sperare, in questa fase storico-economica globale, che una azienda che muove centinaia di migliaia di persone in treno abbia a disposizione mezzi sufficienti a trasportarle tutte anche in autobus.

Vita da pendolari nel Lazio: “Continuiamo a chiederci come mai questa situazione, non sia ancora risolta”

E nel frattempo, spiegano ancora, “a quanto ci ha raccontato il Direttore Regionale di Trenitalia, sono ripresi sopralluoghi “a vista” sulle linee incriminate (ovviamente con le prudenze correttamente aumentate da quanto è successo in Piemonte) per individuare gli ulteriori punti critici, col coinvolgimento dei massimi vertici aziendali ed anche di terzi (o quasi) come il Politecnico ed Italcertifer. Noi diamo atto a Trenitalia di un grande sforzo organizzativo in questo che, dopo essere un gravissimo problema per i cittadini, è indiscutibilmente anche un grave problema aziendale. Continuiamo a chiederci però come mai questa situazione, che si manifesta ciclicamente dal 2011 (quando anche allora per due volte furono tolti dal servizio i TAF della FL3) non sia ancora risolta. Il Lazio non è certo l’unica regione e tantomeno l’Italia l’unico paese in cui vi siano linee con molte curve ed una certa acclività, ma altrove questi problemi, laddove si sono verificati, non hanno certo avuto questa scala e comunque sono stati risolti ed affrontati in breve tempo. Per i pendolari, chiamati ad una prova di pazienza veramente impegnativa, anche se chissà perché questa per i treni sembra sempre minore rispetto a quella di chi viaggia in aereo (dove non è che il servizio in genere brilli) o in automobile (dove gli intasamenti sono vita quotidiana), visto che i canali di vendita sono aggiornati, consigliamo, visto che almeno in questi due giorni il programma ridotto è stato, almeno questo rispettato, di verificare l’effettiva partenza del treno cercandolo sul sito come se dovessero fare il biglietto e di iscriversi al servizio di Smart Caring presente sull’app Trenitalia, che avvisa in tempo reale per i treni e per le linee di interesse”.

Max

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Max Tamanti