“Siamo state travolte da quest’orda. Venivamo spinte da dietro, e sbattevamo contro quelli davanti che ci respingevano. Siamo così cascate, e mi sono ritrovata per terra, senza riuscire a rialzarmi e sentendomi soffocare, ho iniziato a pensare di morire. Ero atterrita dalla paura, mentre la mia amica strillava. Io non riuscivo, ero stravolta dalla situazione e mi mancava il fiato”. E’ il racconto di una delle giovani vittime molestate, insieme a tre amiche, in piazza Duomo la notte di Capodanno. Le sue parole vengono riportate nell’ordinanza con cui il gip di Milano ha convalidato il fermo di un 18enne, cittadino egiziano, e confermato il carcere.
“All’improvviso – racconta la 19enne milanese -, ho sentito questa folla di persone: specifico che intendo dire che ho iniziato a sentire molte mani che mi toccavano da dietro, sulle gambe e il sedere, e una poi in particolare tra le gambe, che mi toccava in modo ripetitivo. (…) Presto siamo state accerchiate, e ci siamo trovate attorniate da persone nordafricane. In particolare, mi sentivo toccare da quelli dietro di me, mentre altri, posizionati davanti a me, mi davano le spalle e urlavano”.