(Adnkronos) – “Il femminicidio è il gesto finale della violenza sulle donne. È la forma estrema della violenza più brutale, e più evidente, quella fisica, che ha molti possibili modi di esercitarsi: dalle minacce alla persecuzione, dai maltrattamenti agli stupri. Le donne non sempre denunciano, perché sono ricattate dalla presenza dei figli, perché non sono autonome economicamente, perché hanno paura, perché si illudono che l’uomo cambierà, perché c’è di mezzo un rapporto affettivo, perché si credono deboli o perché si sentono sole. È su questi ultimi due punti che noi possiamo incidere di più: far toccare con mano alle donne che non sono sole, che la società le sostiene, che crede alle loro denunce, che è in grado di fornire vero sostegno”. Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, in un videomessaggio inviato al convegno ‘Non più sole – La drammatica attualità della violenza contro le donne’ in corso alla Camera, in vista della celebrazione, il prossimo 25 novembre, della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“È necessario aiutare le donne – ha aggiunto la premier – a scoprire che non sono deboli ma che sono in grado di ribellarsi, di trovare in se stesse la forza di andare avanti, di cambiare la propria vita e quella dei figli che assistono alle violenze o ne sono direttamente vittime. È un tema, quello della violenza assistita, che non va assolutamente ignorato. Sarebbe imperdonabile farlo: studi e statistiche ci dicono, infatti, che i bambini e gli adolescenti che assistono a episodi di violenza in famiglia possono avere gravissime conseguenze sulla loro crescita e sul loro benessere”.