Home CRONACA CRONACA ITALIA Violenza sulle donne, l’Istat rivela un report inquietante

Violenza sulle donne, l’Istat rivela un report inquietante

Già il fatto che nel nostro Paese siano per lo più associazioni o movimenti composti esclusivamente di donne, ad occuparsi di tale fenomeno, basterebbe a spiegare quanto siamo ancora distanti dal poter pensare di ‘risolvere’ un problema che possiamo purtroppo definire anche ‘culturale’.

Le donne ‘provocano’ per come vestono

E già perché, come rivela il ‘Report Istat – Gli stereotipi sui ruoli di genere’, per l’anno 2018, rispetto alle violenze fisiche nei confronti delle donne, addirittura il 39,3% del campione degli intervistato ha affermato che se lo vuole, una donna sarebbe in grado di evitare un rapporto non voluto. Senza contare poi i ‘trogloditi’ (23,9%), che sostengono che a monte di tali accadimenti spesso c’è il modo di vestire – provocatorio – delle stesse donne!

In una coppia qualche ceffone è normale…

Ma non finisce qui il campionario delle idiozie. Nell’ambito delle violenze interne al rapporto di coppia, sebbene sia soltanto il 7,4%, tuttavia c’è chi afferma sia ‘conseguenziale’ che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo” e, comunque, aggiungono (il 6,2%), che in una coppia è normale che ogni tanto voli qualche ceffone.

In casa è l’uomo a portare i pantaloni

Come spiega infatti il rapporto: “Gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: ‘per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro’ (32,5%), ‘gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche’ (31,5%), ‘è l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia’ (27,9%). Quello meno diffuso è ‘spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia’ (8,8%)”. Insomma prevale l’antico detto ‘patriarcale’ secondo cui in casa è l’uomo a portare i pantaloni…

Gli stereotipi ed il senso del possesso

Proseguendo si apprende così che, secondo gli intervistati “Il 58,8% della popolazione (di 18-74 anni), senza particolari differenze tra uomini e donne, si ritrova in questi stereotipi, più diffusi al crescere dell’età (65,7% dei 60-74enni e 45,3% dei giovani) e tra i meno istruiti – aggiunge il Report – Gli stereotipi sono più frequenti nel Mezzogiorno (67,8%), in particolare in Campania (71,6%) e in Sicilia, e meno diffusi al Nord-Est (52,6%), con il minimo in Friuli Venezia Giulia (49,2%)”.
Senza contare poi che, ancora oggi, il 62,6% degli intervistati è convinto che alcuni uomini usino la violenza in quanto ‘intolleranti all’emancipazione femminile’: “Alla domanda sul perché alcuni uomini sono violenti con le proprie compagne/mogli – spiega infatti il rapporto stilato dall’Istat – il 77,7% degli intervistati risponde perché le donne sono considerate oggetti di proprietà (84,9% donne e 70,4% uomini), il 75,5% perché fanno abuso di sostanze stupefacenti o di alcol e un altro 75% per il bisogno degli uomini di sentirsi superiori alla propria compagna/moglie”.

La donna che subisce violenze deve denunciare

“La difficoltà di alcuni uomini a gestire la rabbia è indicata dal 70,6%, con una differenza di circa 8 punti percentuali a favore delle donne rispetto agli uomini. Il 63,7% della popolazione considera causa della violenza le esperienze violente vissute in famiglia nel corso dell’infanzia, il 62,6% ritiene che alcuni uomini siano violenti perché non sopportano l’emancipazione femminile, mentre è alta ma meno frequente l’associazione tra violenza e motivi religiosi (33,8%)”.
Meno male però che che davanti ad una donna vittima di violenze in casa, il 64,5% degli italiani le consigliano di denunciarlo subito mentre, il 33,2%, di lasciarlo senza pensarci. “Il 20,4% della popolazione – osserva l’Istituto di Ricerca – indirizzerebbe la donna verso i centri antiviolenza (25,6% di donne contro 15,0% di uomini) e il 18,2% le consiglierebbe di rivolgersi ad altri servizi o professionisti (consultori, psicologi, avvocati). Solo il 2% suggerirebbe di chiamare il 1522.

E’ normare tenere la donna sotto controllo

Rispetto al controllo, invece, sono più del doppio le persone (17,7%) che ritengono accettabile sempre o in alcune circostanze che un uomo controlli abitualmente il cellulare e/o l’attività sui social network della propria moglie/compagna“.
Insomma, non è che siamo messi troppo bene…
Max