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    Violenza sessuale su minore: arresti domiciliari prof di religione

    Violenza sessuale su minore: arresti domiciliari prof di religione. In un liceo di Latina è finito indagato un insegnante di religione per violenza sessuale ai danni di un minore e per tentata violenza sessuale ai danni di altri tre minori. Eseguita l’ordinanza di misura dei domiciliari nei confronti del 49enne.

    Violenza su minori, nei guai prof di religione

    Le indagini sarebbero partite dopo che alcuni studenti avrebbero segnalato il caso ai docenti del liceo.

    I ragazzi avrebbero ricevuto dall’insegnante foto spinte attraverso un profilo Instagram. Secondo la Procura “l’uomo approfittando del proprio ruolo di insegnante di religione dapprima instaurava un rapporto confidenziale con i suoi alunni e poi incominciava un intenso rapporto telematico intrattenendo comunicazioni a sfondo sessuale tramite social network, nonché in diverse occasioni cercava con loro il contatto fisico con la finalità di agire loro violenza di tipo sessuale”.

    Indagini in corso: ecco cosa emerge

    Quando i ragazzi si sono resi conto che le attenzioni del professore “non erano normali” hanno avuto il coraggio sia di bloccare la condotta dell’insegnante che di riferire quanto accaduto loro alle autorità competenti.

    Durante l’attività di indagine i carabinieri hanno appurato, inoltre che in passato, l’uomo approfittando del suo impegno in altre attività a stretto contatto con i minori, avrebbe commesso analoghe condotte delittuose. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal comandante della Compagnia Carabinieri di Latina, capitano Paolo Perrone, hanno consentito di richiedere una misura cautelare nei confronti dell’indagato. La richiesta è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese.

    L’invito della Procura della Repubblica di Latina e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina “rimane sempre quello di segnalare presunte condotte criminose ai danni dei minori o dei soggetti fragili e di fidarsi dello Stato che, attraverso la magistratura e le forze dell’ordine, può intervenire tempestivamente e proteggere e tutelare le vittime”.