Siamo di fronte a numeri preoccupanti: dallinizio dellanno si sono registrati già 29 casi di violenza omicida su donne, mentre nel 2016 abbiamo avuto il triste record di vittime di femminicidio: 116 casi, molto spesso per mano di ex violenti, mentre sono oltre due milioni le vittime di comportamenti persecutori da parte dellex partner”, Rispetto a un fenomeno ormai divenuto quotidiano come appunto lo stalkeraggio ed il conseguente femminicidio – che nel nostro Paese (già per questo condannato dallEuropa), rischia di assumere proporzioni degni di una vera e propria mattanza, appaiono civili e provvidenziali le due proposte di legge promosse dalla deputata di Scelta Civica-Ala Valentina Vezzali, e presentate a Montecitorio il 24 maggio, alla presenza di alcune vittime di violenza e di familiari di vittime non sopravvissute, dellavvocato Domenico Musicco, legale dellassociazione Valore Donna, del segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti, della deputata di Civici e Innovatori Adriana Galgano. In sostanza, trattasi dellistituzione di un fondo per risarcire le vittime di femminicidio, e lintroduzione dellobbligo del braccialetto elettronico per gli stalker. Vediamole da vicino. Per il primo caso, la proposte di legge prevede listituzione di un fondo di dieci milioni di euro per lindennizzo delle vittime dei reati di percosse, lesione personale, atti persecutorio commessi in ambito domestico, e violenza sessuale, con un tetto massimo di cinquecentomila euro. A beneficiarne le persone fisiche, costituitesi parte civile che non hanno potuto ottenere un risarcimento in quanto lautore delle violenze è rimasto ignoto, è deceduto, è insolvente, oppure è intervenuta la prescrizione del reato. Rispetto invece allodioso ed invalidante (per la donna), ritualità dello stalker, la seconda proposta prevede che il questore disponga lobbligo del braccialetto elettronico per i responsabili di violenze note, già segnalate e denunciate e che abbiano conseguentemente ricevuto un provvedimento di ammonimento. Come spiega ancora la Vezzali, “Non è pensabile non fare qualcosa, e per questo ho presentato le due proposte di legge, che sono pronta a discutere e perfezionare per farle andare in porto. Dobbiamo affrontare concretamente il problema, perché il rischio è quello di banalizzare e normalizzare la violenza. La deputata ha inoltre tento a sottolineare le due proposte sono state sottoscritte dai deputati di numerosi gruppi parlamentari. Dal canto suo il segretario di Scelta civica, Enrico Zanetti, ha spiegato che Le proposte di legge promosse da Valentina Vezzali mirano a dare una risposta a una problematica purtroppo attuale quale la violenza sulle donne in ottica preventiva e successiva. Si tratta di iniziative concrete, come è solita fare Scelta civica, che mi auguro possano raccogliere attenzione e un consenso trasversale alle forze politiche. Secondo invece lavvocato Musicco, da tempo impegnato a difesa delle donne vittime di violenza, “Le misure previste recepiscono le istanze delle vittime e colmano un vuoto legislativo derivato dalla mancata sottoscrizione e ratifica della Convenzione del Consiglio dEuropa relativa al risarcimento delle vittime di reati violenti. Finalmente con queste due proposte concrete e complementari si possono apportare cambiamenti radicali. A tal proposito toccanti ed al tempo stesso drammatiche le testimonianze rese da Lidia Vivoli, accoltellata dallex compagno nel 2012, Vera Squatrito, madre di Giordana, uccisa dallex fidanzato con 48 coltellate nellottobre del 2015, e Giovanna Zizzo, il cui ex marito nellottobre del 2014 uccise la figlia minore e ridusse in fin di vita la maggiore. Tutte concordi nel rivendicare il diritto di avere giustizia e poter vivere una vita per quanto possibile normale, senza il timore di ritorsioni da parte degli ex partner violenti. Sarebbe davvero ora di fare qualcosa di giusto e concreto. Soprattutto rispetto ai bollettini che le cronache ci raccontano con una cadenza tragicamente quotidiana
M.