Tutto nasce dall’ennesima ‘provocazione’ di Bruxelles dove, ‘umiliati’ dalle altissime virtù e qualità legate alla ‘nostra’ dieta mediterranea, ogni tanto ne tirano fuori una per danneggiare l’unicità dei prodotti enogastronomici Made in Italy.
Stavolta nel mirino è finito il vino, per il quale, a detta del ‘solone’ di turno, al pari delle sigarette andrebbe indicato sulle etichette ‘che può nuocere gravemente alla salute’! Un’affermazione eccessiva, che spoetizza l’antico detto popolare che, un bicchiere di vino a pasto non può che far bene. Certo, poi come per tutte le cose, ovviamente l’eccesso non può che comportare danni.
La questione è stata presa molto seriamente da alcuni nostri medici e ricercatori che, puntualmente, hanno finito per trasformare in un’accesa diatriba anche la sana ‘spremuta d’uva’. Così, mentre il Covid e le sue varianti si apprestavano finalmente a finire nei brutti ricordi, la nota l’immunologa Antonella Viola ha tenuto a puntualizzare che, anche a modica quantità, in realtà il vino fa male.
E oggi l’immunologa è tornata a ribadire che “I rischi di cancro, legati a un consumo anche moderato di alcol, sono un dato scientifico. Sono evidenze consolidate, riferite dall’Istituto superiore di sanità, dall’Oms, dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc). Non c’è discussione su questo: la scienza non si discute. Per questo sono allibita di quanto sta avvenendo. Mi aspettavo la reazione, più che comprensibile, dei produttori e dei commercianti, non questo baccano da parte dei colleghi“.
Come tiene infatti a rimarcare l’esperta, “La scienza ci dice che l’etanolo è cancerogeno. Non si parla di una bevande in particolare, ma di questa sostanza, presente, in concentrazioni diverse, in tutte le bevande alcoliche: vino, ma anche birra, super alcolici. L’etanolo è inserito nella lista dei cancerogeni di tipo uno, quelli per i quali è certa la relazione con lo sviluppo dei tumori. Non ci sono dubbi, quindi, come non ci sono per il benzene e l’amianto, sempre sostanze presenti nella lista dei cancerogeni di tipo uno“.
Ed ancora, incalza l’immunologa: “Queste sono le evidenze scientifiche. Quindi o pensiamo che sia tutta una bugia, e tutte le organizzazioni internazionali e nazionali ci mentono, oppure non possiamo dire che un consumo moderato faccia bene o non faccia nulla. I dati sono chiarissimi: ci sono alcuni tumori direttamente associati a un consumo anche moderatissimo di alcol, i classici due bicchieri al giorno, e sono il cancro della bocca, quello dell’esofago e il tumore del seno soprattutto“.
Dunque, avverte ancora la professoressa Viola concludendo il suo intervento: “Con consumi a dosi più alte ci sono anche rischi di cancro al fegato, al colon e così via. Sono veramente sorpresa di sentire alcuni colleghi che negano queste evidenze, sostenendo che il problema è legato solo all’abuso. I dati ci dicono che anche un singolo bicchiere al giorno causa dei danni e aumenta i rischi di cancro“.
Max