Home ATTUALITÀ Vigile investito nel Viterbese mentre dirige traffico, trasportato in ospedale

    Vigile investito nel Viterbese mentre dirige traffico, trasportato in ospedale

    Dopo il dramma avvenuto a Roma con l’investimento dell’agente della polizia locale Daniele Virgili, un altro vigile è stato investito mentre era al lavoro sulle strade di Vallerano in provincia di Viterbo. L’incidente è avvenuto intorno alle 10 di oggi venerdì 22 novembre mentre il vigile era in servizio sulla provinciale Canepinese per gestire la viabilità dopo la caduta di un albero.

    Vigile investito nel Viterbese mentre dirige traffico, trasportato in ospedale

    L’agente è stato soccorso e trasportato dal 118 in ospedale in codice giallo. Ancora in fase di accertamento la dinamica dell’incidente. Sul posto per i rilievi e gli accertamenti sono intervenuti i carabinieri. Secondo quanto riporta la stampa locale, l’agente sarebbe stato investito da un’auto mentre si trovava al lavoro sulla provinciale dove poco prima era caduto un albero per il maltempo che in queste ore sta creando diversi problemi nel Viterbese, come anche nella Capitale.

    Milani (Sulpl): “Ancora nessun riconoscimento di categoria a rischio nella proposta di contratto dell’Aran. Intervenga il Governo”

    La notizia dell’investemento a Vallerano ha scatenato le reazioni della categoria, ancora scossa dopo il recente investimento del collega romano Daniele Virgili, che ha subito l’amputazione di una gamba. “Ennesima tragica testimonianza di come la strada sia per noi un luogo di lavoro a rischio” tuona Marco Milani dalla segreteria romana del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori Polizia Locale). “Del resto – prosegue il sindacalista – il bilancio di morti sulle strade del Lazio ed il recente giro di vite dato dal Governo alle norme del codice della strada, sono l’ennesima conferma della pericolosità della sede stradale”.

    “Eppure – sottolinea Milani – nessun riconoscimento dei rischi di chi su strada ci lavora, dall’esposizione a polveri sottili, alle aggressioni di soggetti in stato di alterazione, fino ad investimenti come quello di oggi che diventano purtroppo sempre più frequenti, sembra essere stato considerato nella proposta di rinnovo contrattuale presentata dall’Aran, continuando di fatto a considerarci come impiegati amministrativi di sportello. Se tacciono i sindacati, intervenga il governo, con una legge di riforma più promessa e da decenni attesa, che riconosca ai lavoratori della categoria, lo status, le garanzie e le tutele assistenziali e previdenziali, di tutti gli altri operatori di Polizia”.