Spieghiamoci subito: la ‘rivolta’ è stata determinata dalla superficialità – anche in virtù dell’elettorato rappresentato dal suo partito – che il governo ha sempre mantenuto nei confronti di Italia Viva. Tuttavia, è più che condivisibile la denuncia contro un esecutivo che certo non brilla per democrazia. D’altra parte, l’ascendente positivo che inizialmente il premier Conte è riuscito a destare in gran parte degli italiani, ha in qualche modo ‘distratto’ rispetto ad un uso dei poteri spesso abusato, e gestito più personalmente che democraticamente.
Come non condividere d’altra parte, lo stupore della ministra Bellanova la quale, senza sapere nulla, si è trovata nel Cdm davanti ad un piano di allocazione dei fondi del Recovery già scritto? Addirittura, in ‘piena autonomia’, Conte & C. avevano anche ‘creato’ un’apposita taske force, e nominato decine di esperti ‘esterni’ (una mania per il premier), chiamati a gestire le risorse!
Renzi lo ha denunciato e non è stato preso sul serio. Ma così bisognava agire. Dunque, se oggi Italia Viva esce dal governo, è un grande gesto di coerenza politica, che ristabilisce gli equilibri rispetto ad una maggioranza ‘araffazzonata’ e per nulla capace.
Ma andiamo per ordine.
Renzi: “La crisi è aperta da mesi non da oggi”
“Abbiamo convocato la conferenza per annunciare le dimissioni di Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto”, ci mette un attimo il leader di Italia Viva, a motivare ai media il perché di questo atteso appuntamento. Quindi Renzi tiene subito a precisare che “la crisi è aperta da mesi, e non da noi, mentre oggi, non ci sono stati contatti con il presidente del Consiglio”.
Renzi: “Al voto? Non ci sono le condizioni in questo momento”
Ed ancora, “Noi non giochiamo con le istituzioni, la politica non è un reality show” aggiunge ma, in merito all’eventualità di andare alle urne avverte che “Non ci sono le condizioni in Parlamento, si vota nel 2023”. Insomma, non è i caso di andare al voto perché, spiega, “semplicemente perché non ci sono le condizioni in Parlamento per andare al voto. Si vota nel 2023 in Italia, in modo scientifico, regolare. Ma dovremmo preoccuparci dei posti di lavoro, di mettere risorse per i giovani”
Renzi: “Politica è risolvere i problemi non postare su Fb, quello è populismo”
Renzi ripercorre le vicissitudini di questa disarticolata maggioranza: ”Abbiamo fatto nascere questo governo contro il senatore Salvini che chiedeva i pieni poteri. Non consentiremo a nessuno di avere i pieni poteri” perché, ribadisce, “la politica non si fa con le veline ma affrontando i problemi nelle sedi politiche, nelle sedi istituzionali, in Parlamento. La Costituzione non è una storia su Instagram. Risolviamo i problemi che si sono aperti: questa è politica. Pensare di risolverli co un post su Facebook è populismo”.
Renzi: “Meglio essere antipatici ma riuscire a risolvere le cose serie”
Evidentemente ‘toccato’ dalle accuse che spesso lo feriscono, l’ex premier rimarca che essere simpatici e non saper gestire un Paese, è differente dall’essere antipatico ma, almeno, in grado di amministrare con responsabilità e giudizio.
Renzi: “Bisogna avere il coraggio di dire che il Re è nudo”
Poi, aggiunge che “A dimettersi ci vuole coraggio e responsabilità. E’ molto più difficile lasciare una poltrona che aggrapparsi alla tenace difesa dello status quo”. Tuttavia, afferma, “Se le forze politiche dell’attuale maggioranza hanno voglia di affrontare i temi, lo facciano ma senza rinviare ancora. Senza continui giochi di parole, comunicati roboanti. La democrazia ha delle forme e se non vengono rispettate allora qualcuno deve avere il coraggio di dire che il re è nudo“.
Renzi: “Non stiamo facendo nulla di irresponsabile”
Da non trascurare anche il contesto nel quale si consuma questo passaggio politico: ”Si dice: ma c’è la pandemia. Proprio perché ce la pandemia bisogna rispettare le regole regole democratiche. Se durante una pandemia, se durante una crisi non le rispetti, allora la democrazia non serve più a niente”. E rimarca che “Non stiamo facendo niente di irresponsabile. Stiamo dicendo che se c’è una crisi politica si affronta nelle sedi istituzionali e non in piazza“.
Renzi: “Pregiudiziali? No ai ribaltoni, alla destra e ai sovranisti”
Qualcuno domanda se vi siano delle pregiudiziali nei confronti di Conte, “Non abbiamo nessuna pregiudiziale né sui nomi né sulle formule – ribatte subito Renzi – Noi non faremo mai i ribaltoni, non daremo mai vita a un governo con quelle forze della destra antieuropeista e sovranista che abbiamo combattuto. Questa è l’unica pregiudiziale che noi mettiamo”.
Renzi: “Ora deciderà Conte, non ci interessa il nostro destino ma il Paese”
Dunque ora cosa accadrà? “Spetta a Conte deciderlo” risponde il leader di Italia Viva, “Ho messo un solo paletto: no ribaltoni e no alla destra sovranista e antieuropeista. Poi si è pronti a discutere di tutto: un governo con la stessa maggioranza, un governo tecnico oppure andare all’opposizione. Non ci interessa il nostro destino ma quello del Paese. Ma – avverte – se ci vogliono non è che ci prendono come segnaposto. Quando ci mettiamo a lavorare non ci facciamo prendere in giro”.
Renzi: “Li sfido in Parlamento, i nostri senatori hanno una precisa idea politica”
Si potrebbe comunque ricorrere ai cosiddetti ‘gruppi di responsabili’, “L’abbiamo detto al presidente del Consiglio: fai pure. Se ci vuoi sfidare in Parlamento, magari rubando un senatore agli altri, fai pure. Che ci sia qualcuno dei nostri senatori non mi pare”. Guai poi a fargli ‘i conti in tasca’: “Controllo sul gruppo del Senato? I nostri 18 senatori, sono persone libere e coraggioso che non hanno un controllo ma hanno un’idea della politica“.
Renzi: “Ho una fiducia incrollabile nel Presidente Mattarella”
Infine, a scanso di equivoci, Renzi tiene a ribadire la sua “fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica, nella sua persona e nel suo ruolo di arbitro. Quello di Mattarella sui costruttori è stato uno degli appelli più belli ma, come sanno i costruttori di cattedrali, non si costruisce sulla sabbia”.
Renzi: “Si arriverà fino al 2023 se si costruisce con chiarezza”
Ed a proposito di ‘costruttori’, conclude, “Se si costruisce nella chiarezza, vai avanti fino al 2023. Se è chiaro dove si vuole arrivare, si va avanti. Se non è chiaro, nessuna costruzione è possibile. Noi siamo orgogliosamente costruttori ma prima vogliamo vedere il progetto”.
Bellanova: “Non ho mai avuto un segnale o una telefonata da Conte”
Dal canto suo la ora ex ministra Teresa Bellanova, ha affermato: ”Noi ci siamo assunti la responsabilità di dare l’opportunità di chiudere questa crisi, ed ora diamo la possibilità a chi davvero vuole costruire, di dare una chiusura a questa crisi. Adesso io credo che i costruttori possano finalmente scendere in campo. Con questa coalizione? benissimo. Con i responsabili? Lo facciano. Io come capodelegazione – sottolinea – non ho avuto una telefonata né un segnale per dire ‘abbiamo capito’, costruiamo insieme un programma nelle sedi competenti. Io penso che questo sia un problema per le democrazia“.
Bellanova: “Manca una sintesi su come governare da qui alla fine della legislatura”
Ed ancora, sul tweet del dem Orlando: ”Grave errore? Assolutamente no. In queste settimane i giornali hanno scritto di crisi… noi semplicemente ci siamo assunti, con senso delle istituzioni, la responsabilità di chiuderla questa crisi. Non si può andare avanti per mesi avendo di fatto dichiarato chiuso un programma di governo: non c’è una sintesi su come governare da qui alla fine della legislatura, il punto fondamentale è questo“.
Max