(Adnkronos) – “Come sottolineato dall’Unione europea a maggio 2020 quando si accingeva a presentare il programma Next generation Eu, la ripresa dell’Europa deve avvenire all’insegna della solidarietà, coesione e convergenza. Lo sport è uno strumento di cittadinanza, costruzione ed esplorazione degli spazi pubblici ma anche un ponte tra culture diverse che collega giovani e luoghi”. E’ quanto afferma il sottosegretario con delega per lo sport, Valentina Vezzali, nel corso dell’audizione in Commissione Cultura, alla Camera dei deputati, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Pnrr.
“Lo sport è in grado di rimuovere tutte le barriere sociali e culturali, è uno strumento di emancipazione femminile e di giustizia sociale. E’ in quest’ottica che si inserisce il programma ‘Sport e inclusione sociale’ grazie ai 700 milioni di euro che la Commissione ha stanziato per la realizzazione dell’intervento. Il programma per la rigenerazione delle aree urbane, mira alla diffusione delle pratiche sportive al fine di promuovere l’inclusione sociale sopratutto nelle zone più degradate e svantaggiate, anche attraverso la realizzazione di spazi urbani per praticare sport”, precisa Vezzali. Il programma ‘Sport e inclusione sociale’ del Pnrr, per il quale sono stati stanziati 700 milioni di euro, si baserà su tre cluster di intervento”.
“Il primo e più rilevante prevede la realizzazione di più impianti sportivi, cui sono destinate almeno il 50% delle risorse stanziate dalla Commissione, per un totale quindi di almeno 350 milioni di euro. Il secondo cluster include invece la rigenerazione di impianti esistenti, cui sono assegnati 188 milioni di euro. Il terzo riguarda, infine, la creazione o la rigenerazione di impianti esistenti delle Federazioni Sportive”, sottolinea Vezzali.
“Per il terzo cluster le risorse, pari a 162 milioni di euro, verranno destinate agli interventi proposti dai Comuni che dimostreranno la sussistenza di un particolare interesse da parte di una o più Federazioni Sportive”, conclude. I primi due interventi sono per Comuni capoluoghi di provincia e di Regione, con più di 20mila abitanti e Comuni con una popolazione sopra i 50mila.
“Sulla base di quanto stabilito negli accordi operativi firmati dall’Italia con la Commissione, l’investimento prevede due scadenze di rilevanza europea, una milestone con obiettivo intermedio fissata per il 2023 e un target entro il 2026 realizzare almeno 100 impianti Il 50% dei fondi vanno per nuovi impianti, il 40% al Sud Roma”.