Tre uomini armati con il volto coperto sono entrati nel museo, hanno immobilizzato e imbavagliato la cassiera del museo e costretto l’unica guardia giurata presente a quell’ora ad accompagnarli attraverso le sale, dove hanno sottratto 15 opere.
Si tratta di 11 capolavori e quattro opere minori ha spiegato Flavio Tosi, sindaco di Verona, 5
delle quali appartenenti al Tintoretto e capolavori di Peter Paul Rubens, del Pisanello, di Jacopo Bellini, di Giovanni Francesco Caroto, di Hans de Jode e di Giovanni Benini.
Il primo cittadino di Verona, che al momento del furto si trovava al Ristorante 12 Apostoli per ricevere l’omonimo premio, insieme alla direttrice del Musei civici, Paola Marini, ha concluso che il furto è stato fatto su commissione. Erano dei professionisti, sapevano cosa prendere e conoscevano il Museo afferma il sindaco Tosi, sicuramente qualcuno li ha mandati, perché si sono mossi con abilità, andando a colpo sicuro.
Tra le opere trafugate, ci sono La Madonna della quaglia” del Pisanello, il “Ritratto di bambino con il disegno” di Giovanni Caroto, “San Girolamo penitente nel deserto” di Jacopo Bellini.
Secondo una prima stima della direzione del museo il valore dei quadri rubati si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro.
Un grave ferita, per uno dei più importanti musei di Verona, ospitato nel Castello Scagliero, noto anche come Castelvecchio, eretto nel 1354 da Cangrande della Scala. Il museo che si sviluppa su un totale di 29 sale, venne allestito grazie al progetto dell’architetto Carlo Scarpa tra il 1958 e il 1974.