Giuseppe Conte cita Aldo Moro per allontanare l’ipotesi di un possibile ultimatum in vista della verifica di governo: “Nel suo ultimo discorso ai gruppi parlamentari della Dc nel febbraio 1978, Moro disse che gli ultimatum non sono ammissibili in politica perché portano a un precipitare delle cose e a impedire di raggiungere una soluzione positiva. Io sono fuori dalla logica degli ultimatum per attitudine personale, culturale e politica. Io sono per il dialogo e confronto e trovare una sintesi superiore per il bene del Paese”.
Il presidente del Consiglio ha parlato ai giornalisti a Villa Madama nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno organizzata dall’Ordine dei giornalisti. Ha parlato di tutto, a partire dall’imminente verifica di governo: “Non possiamo permetterci di galleggiare, in questo clima di azione sospesa. Ci confronteremo sulle priorità e tutti saremo chiamati ad assumerci le rispettive responsabilità. Crisi di governo? Non mi cimento in questi scenari. Se verrà meno la fiducia di una forza di maggioranza, ci sarà un passaggio parlamentare e tutti esprimeranno la propria posizione assumendosi la responsabilità”, ha dichiarato.
Sul Recovery Plan: “Dobbiamo assolutamente affrettare le risposte che il Paese attende. Oggi al Senato è in approvazione la legge di bilancio, il prossimo passaggio è il Recovery Plan – ha affermato Conte – Non dobbiamo disperdere questo patrimonio e non dobbiamo disperdere l’occasione storica offerta dal Recovery Plan”.
Il premier fa poi sul punto sul ritorno a scuola: “Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata mista almeno al 50% in presenza, nel segno della responsabilità, senza mettere a rischio le comunità scolastiche. Se, come mi dicono, i tavoli delle prefetture, hanno lavorato in modo efficace, potremo ripartire quantomeno col 50%”. Ha assicurato.