VERGOGNOSO: CASETTE DESTINATE AD AMATRICE FERME DA MESI A LIVORNO PER LA BUROCRAZIA

“Una struttura mobile fantastica con aria condizionata, divisa con letti a due, quattro, sei posti, utilissima ma ferma a Livorno, ed il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi già a gennaio aveva colto l’opportunità per utilizzarla non solo per Amatrice ma per condividerla anche con le persone colpite dal sisma dei paesi circostanti”. L’ex commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Maurizio Scelli, racconta all’Adnkronos l’assurda situazione di una fra le donazioni più grande fatta ai terremotati di Amatrice. Si tratta di moderne casette componibili (con tanto di aria condizionata), in grado di accogliere ben 400 persone. Si tratta di un vero e proprio capitale (del valore di 1 milione di euro) che, incredibilmente, per questioni burocratiche, è fermo all’idroscalo di Livorno. Una situazione paradossale ed esacerbante (ma anche vergognosa), a seguito della quale la generosa azienda livornese – ‘Ciano International’ – che le ha messe a disposizione, sta addirittura pensando di inviare l’intera struttura all’estero. Come denuncia ancora Scelli, “Insomma, tutto era pronto, anche i tir per il trasporto messi a disposizione gratuitamente dalla Croce Rossa, che grazie ad un accordo con il ministero dell’Interno, ha una flotta confiscata ai contrabbandieri: pronti a partire, ma la Protezione Civile ha bloccato tutto affermando che la struttura, messa a disposizione dalla Ciano International, non era nuova, era stata usata. Erano necessari controlli e malgrado le pressione di Pirozzi per l’urgenza tutto è rimasto fermo ed ora si rischia che la struttura vada in Africa. Ci fu anche un sopralluogo, ma si arrivò a nessuna decisione: la burocrazia ha prevalso e prevale sull’emergenza e le necessità urgenti delle persone. Si parla ora con grande entusiasmo delle prime casette di legno assegnate – osserva ancora Scelli – un appalto aggiudicato da Consip nel 2015 e nel bando si chiede di fornirle entro breve e invece c’è voluto un anno. Andava solo predisposta l’area per la struttura della Ciano International, ma la burocrazia ha vinto sull’emergenza e se si va avanti così, se ci si trincera dietro una serie di cavilli, norme e quant’altro si rallenta il sistema fino anche a bloccarlo. Questa sembra una vicenda kafkiana dato che la Protezione Civile dovrebbe fare di tutto per fronteggiare le emergenze, e portare aiuti mentre tutto viene bloccato da questioni burocratiche e non vengono poste in primo piano le necessità urgenti delle persone in difficoltà”. Infine, l’ex commissario straordinario della Croce Rossa Italiana esorta a fare qualcosa: “Bisogna agire, servono azioni concrete per ridare anche speranza alle persone: non basta dire ’non vi lasceremo soli’. Ma mi chiedo è possibile che le macerie siano ancora lì. Basta piangersi addosso: mancano risorse, mancano mezzi, strutture. Basta lamentarsi è necessario agire. E per questo credo che serva una persona, un coordinatore alla Protezione Civile che abbia la forza ed il potere di decidere ciò che serve e che si dia da fare per ottenerlo, anche sbattendo forte i pugni a Palazzo Chigi”.
M.