Oltre che per le sue indiscutibili doti artistiche, Carlo Verdone è anche noto per la sua ‘ipocondria’ (che ha raccontato più volte anche nei suoi film, come in ‘Maledetto il giorno che ti ho incontrato’) dunque, chi più di lui, esperto ‘medico ed analista’ può trasmettere l’esatto stato d’animo che stanno vivendo gli italiani? Hanno provato a domandarglielo quelli de ‘Un giorno da pecora’, visto che già da lunedì, per quanto ancora rigide, le misure andranno lentamente ad allentarsi.
Verdone: “Roma vuota è un’immagine malata”
“Lunedì? Ho paura che esca troppa gente – sbotta subito il regista-attore – bisogna esser molto molto cauti, è un periodo complicato, basta qualche fesso che fa assembramenti e si ricomincia da capo. Immagini Roma vuota? E’ un’immagine malata, io voglio vedere l’apparato umano”.
Verdone: “La quarantena la passo in modo filosofico
E lui, come sta vivendo quarantena? ”Come sto? Non c’è male, non mi lamento, la passo in modo filosofico: faccio passeggiate in cucina, in salotto, scrivo un bel po’. All’inizio – rivela – non riuscivo a scrivere e ora sto andando avanti sia col libro sia su un nuovo soggetto cinematografico. Sono ancora a livello di creazione del soggetto del nuovo film“.
Verdone: “Il Drive In? Non può sostituire il cinema”
Lo spettacolo in generale, ed il cinema nello specifico, stanno vivendo un momento a dir poco ‘luttuoso’, fra le tante, c’è anche chi ha azzardato un ritorno al ‘Drive in’:
“Il drive in è una visione romantica che va bene per il cinema d’estate, con una retrospettiva su Totò o Alberto Sordi ad esempio – confida Verdone – Però non può sostituire il cinema: devo prendere l’auto per andare a vedere il film e guardarlo in macchina?”.
Verdone: “Finale Juve-Lazio? Decisione delicata”
Infine, vista la sua passione per la Roma, un suo parere anche sull’eventuale ripresa del campionato: ”Allo stato attuale mi sembrerebbe un po’ azzardato riprendere il campionato, anche per la salute dei giocatori” risponde.
Quanto poi all’ipotesi di una finalissima Lazio-Juve, il ‘papà’ di Furio preferisce non sbilanciarsi: “Questa è una decisione troppo delicata – mettere mani avanti – che lascio a chi se ne occupa, alla federazione. Questo però è certamente un anno da dimenticare”.
Max