Venezuela, salgono le proteste e gli scontri nella capitale Caracas. Ed è duello concettuale anche tra Usa e Russia sul tema. Se infatti dalla Casa Bianca invocano lintervento militare per una risoluzione rapida ed efficace, il governo di Mosca replica con altrettanta fermezza di non immischiarsi. Nel mezzo, ovviamente cè il duello tra Guaidò e Maduro.
Venezuela, scontri e caos a Caracas. Guaidò persevera, Maduro sattornia di sostenitori in marcia
Il leader e auto proclamato presidente Guaidò sostiene: “Continuiamo con più forza che mai”. Ma intanto, viene lanciato del gas lacrimogeno contro i suoi seguaci mentre a Caracas, capitale del Venezuela, i sostenitori di Maduro si mettono in marcia. Trump, nel frattempo, a nome degli Stati Uniti minaccia anche Cuba: smetta di interferire o ci sarà embargo. In tutto questo, sono divampati tanti altri scontri tra i manifestanti e la Guardia nazionale bolivariana in quel di Caracas, intanto che erano operative le marce contrarie di sostenitori di Maduro e oppositori. Testimoni diretti avrebbero visto la Guardia nazionale lanciare gas lacrimogeni verso i dimostranti che tentavano di bloccare una strada attigua alla base militare La Carlota, laddove Guaidò ha tentato una sorta di rivolta militare contro il presidente. Dai quindici fuochi di Caracas alle 21 location degli Stati venezuelani intanto si muove la mobilitazione convocata contro il governo dal leader dell’opposizione. Ma in contemporanea, i sostenitori del capo dello Stato si sono radunati per avviare una marcia a nome del Venezuela intero diretta al palazzo presidenziale di Miraflores. Gli agenti della polizia del Venezuela hanno usato i gas contro gli oppositori nellarea sud-est di Caracas per la mobilitazione invocata da Guaidó. Uno dei capi della protesta, Jesús Armas, ha dichiarato che gli incidenti sono avvenuti in Plaza Washington dove, a suo dire, la polizia “ha lanciato 12 lacrimogeni di fabbricazione russa”. Dal suo punto di vista ciò “mostra molto chiaramente chi sono quelli che appoggiano Maduro”. Intanto, a Santa Mónica, altri agenti avrebbero disperso altri militanti con gas lacrimogeni e proiettili di gomma. E la querelle travalica i confini nazionali. Sul Venezuela litigano Trump e il Cremlino e, nel mezzo, si colloca Cuba. Una situazione spinosa tuttaltro che in fase di risoluzione.