E la fase cruciale della grave crisi che ha investito il Venezuela, con i bilanci delle vittime dei scontri che crescono, scioperi e vere e proprie arringhe con cui, Guaidò da una parte e Maduro dallaltra, hanno chiamato a raccolta seguaci, fautori e esercito.
Venezuela: sangue, scioperi e arringhe armate. Via a un programma di scioperi scaglionati
Mentre cresce il bilancio delle vittime due adolescenti di 14 e 16 anni sono morti a colpi d’arma da fuoco durante le manifestazioni di protesta del 30 aprile e del 1 maggio contro il governo), sale anche il peso delle responsabilità dei due leader che si stanno dando battaglia, Maduro e Guaidò. Proprio le proteste scoppiate nello stato venezuelano di Aragua in seguito al tentativo del leader dell’opposizione Juan Guaidó di rovesciare il governo del presidente Maduro ha prodotto la ritorsione da cui sono scaturite le ultime morti in ordine di tempo. Nel totale, negli scontri sono rimaste ferite finora 95 persone, 26 ad Aragua e 69 Chacao, nello stato di Miranda. E poi, cè il capitolo scioperi. A stretto giro di posta inizierà il programma di scioperi nell’amministrazione pubblica, nellottica di un piano che induce tutti i settori ad unirsi ad un grande sciopero generale nel Paese. Almeno è quanto si sta augurando in queste ore il presidente ad interim, Juan Guaidò. Il quale, durante una manifestazione a Caracas durante la Giornata dei lavoratori, ha detto: sosterremo la proposta che ci hanno fatto i lavoratori di scioperi scaglionati, fino ad ottenere uno sciopero generale. Resteremo nelle strade fino ad ottenere la fine dell’usurpazione di Maduro, un governo di transizione e libere elezioni”. E nella crisi del Venezuela non mancano di infilarsi e di litigare anche Russia e Stati Uniti. Dopo un colloquio telefonico negativo il Segretario di Stato americano Mike Pompeo e l’omologo russo, Sergej Lavrov proveranno a cambiare registro incontrandosi, pare, la prossima settimana per cercare una possibile posizione comune sulla crisi anche se le divergenze sono sostanziali e forti. Washington accusa Mosca da giorni di voler “destabilizzare” il Paese latinoamericano, la Russia ha definito l’azione degli Usa in Venezuela, “distruttiva”, minacciando ritorsioni qualora gli Usa intervenissero, come gli stessi Usa hanno fatto rivolgendosi a Cuba.